A pochi giorni dalla scadenza, gli azionisti di Veneto Banca e Popolare di Vicenza subiscono pressioni perché venga accettata l’offerta di transazione fatta dai due istituti bancari: è quanto denuncia l’Unione Nazionale Consumatori, che parla di “condotte irrispettose” dei funzionari delle banche nei confronti dell’utenza. L’associazione in realtà esprime dubbi anche sulla percentuale di adesioni all’offerta che sarebbero state raggiunte – avrebbero ormai aderito il 50% degli azionisti.

veneto-banca“La proposta di transazione di Veneto Banca e Popolare di Vicenza è offensiva, ma la cosa ancora peggiore è l’atteggiamento degli agguerriti funzionari delle due banche che hanno attuato condotte a dir poco irrispettose nei confronti dei consumatori pur di convincerli ad aderire”. E’ quanto dichiara l’Avv. Valentina Greco, legale dell’Unione Nazionale Consumatori in merito all’offerta delle due banche. In questi giorni Veneto Banca ha diramato una nota in cui afferma che è stato contattato circa il 96% del totale azioni in perimetro, che i soci che hanno aderito sono oltre il 60% e che rappresentano oltre il 50% delle azioni.

Come noto, il piano di rimborsi varato da Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza prevede per Veneto Banca un rimborso pari al 15% del valore netto delle azioni acquistate dal 1 gennaio 2007 al 31 dicembre 2016, dedotte le vendite; per Banca Popolare di Vicenza modalità simili, con un rimborso di 9 euro ad azione (circa il 15%). La proposta di rimborso è valida solo per le persone fisiche, le società di persone e le onlus; il termine per aderire è marzo; a chi accetta le banche riservano offerte commerciali particolari; la proposta è infine subordinata alla rinuncia alle azioni legali da parte degli azionisti.

Le banche hanno reso noti i primi risultati della proposta cui avrebbero aderito circa il 50% degli azionisti. Sostiene Greco: “A nostro parere i numeri sono gonfiati, viste le continue segnalazioni di protesta arrivate alla nostra Unione di cittadini letteralmente “imbufaliti” dalla proposta e dal comportamento scorretto delle banche che avrebbero fatto continue telefonate per insinuare il dubbio che in un eventuale giudizio civile, l’azionista possa non avere il risarcimento del danno subìto. L’aggressività con cui si sta portando avanti la vicenda è inaccettabile, a meno di una settimana dalla scadenza dei termini dell’offerta, formalizzata ai circa 170 mila azionisti, probabilmente le due banche non hanno raggiunto le adesioni dichiarate e per questo continuano a insistere”, continua l’avvocato Greco. L’UNC invita gli azionisti a contattare l’associazione per far analizzare la propria posizione.


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