Il caso Unipol-Fonsai si arricchisce di particolari. Unipol ha presentato ricorso al Tar del Lazio contro il provvedimento con cui l’Antitrust ha autorizzato, a giugno scorso, l’aggregazione con Fonsai chiedendo in cambio l’adozione di una serie di misure a tutela dei consumatori. Nello specifico, come riportano varie agenzie di stampa, Unipol avrebbe contestato la cessione di alcuni asset relativi al settore Auto, imposta dall’Antitrust per evitare che la fusione, da cui nascerebbe il primo gruppo italiano nel settore danni, abbia impatti negativi sui consumatori riducendo la concorrenza.
“Detto ricorso – precisa in una nota la compagnia bolognese – è finalizzato esclusivamente a rivalutare alcuni profili delle misure prescritte dall’Agcm ritenuti, ad avviso della società, eccessivamente gravosi rispetto agli impegni assunti da Unipol nei confronti dell’Autorità stessa”. Unipol “precisa che le attività funzionali” alla “dismissione degli asset assicurativi e delle partecipazioni finanziarie” prescritte dall’Antitrust “sono in corso e proseguiranno”.
Intanto le Associazioni dei consumatori continuano a criticare l’operazione di fusione e i danni subiti dai piccoli investitori. Si tiene il faro puntato sulla vicenda e l’Adusbef ha allo studio una class action. In questi giorni il suo Presidente Elio Lannutti, senatore dell’Idv, Interrogazioni Senato al Premier Mario Monti e ai Ministri dell’economia e della pubblica amministrazione in cui riprende l’inchiesta di Report andata in onda domenica 7 ottobre 2012 su Rai3. La trasmissione ha raccontato di un sistema illegale e di rapporti “amicali” tra il presidente della Consob Giuseppe Vegas e alcune banche, partendo proprio dall’operazione di salvataggio della Fonsai. E’ stato messo in luce il ruolo “anomalo” avuto dalla Consob nella scesa in campo di Unipol. La vicenda è complessa, ma oltre ai soliti intrecci tutti italiani, ne emerge un dato certo: a rimetterci sono sempre i risparmiatori.
 


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