Turismo, locazioni brevi: pronto il codice identificativo contro l’abusivismo
Tutte le strutture ricettive, inclusi gli immobili destinati alle locazioni brevi, saranno iscritte in una banca dati istituita presso l’Agenzia delle Entrate. Ad ogni struttura sarà assegnato un codice identificativo, che dovrà essere pubblicato obbligatoriamente in tutte le forme di comunicazione rivolte al pubblico.
È quanto previsto dall’emendamento che il Ministro Gian Marco Centinaio ha inserito nel Decreto Crescita con il quale si dovrebbe porre un limite all’abusivismo nel settore delle locazioni turistiche.
Grazie al codice identificativo si potrà infatti migliorare l’offerta, realizzando un mercato più trasparente, a tutela dei consumatori, dei lavoratori, delle imprese, delle comunità locali e dell’erario.
“Apprezziamo questa proposta”, ha detto il presidente di Federalberghi, Bernabò. “Strumenti analoghi sono stati introdotti con buoni risultati in tutto il mondo e confidiamo che anche in Italia contribuiscano alla bonifica del mercato, in favore di tutte le strutture, di tutti i generi, che operano nel rispetto delle regole, per una concorrenza sana, trasparente e leale”.
Il mercato degli affitti brevi è in continua espansione e non si è arrestato neanche dopo l’arrivo della legge che assegna ai portali il compito di trattenere alla fonte e versare allo Stato il 21% del prezzo pagato dai turisti.
Nei due anni successivi all’entrata in vigore della legge, il numero di annunci su Airbnb Italia è praticamente raddoppiato, passando da 214.483 ad aprile 2017 a 421.086 ad aprile 2019 (+96,33%).
“Questa proposta”, ha concluso Bocca, “costituisce il primo passo di un percorso strategico, che deve proseguire introducendo un set minimo di norme di tutela del turista, in materia di igiene, sicurezza, prevenzione incendi, etc. che Federalberghi ha chiesto di adottare in occasione della recente audizione parlamentare sul disegno di legge delega sul turismo”.