Fra fallimenti, cancellazione di voli e disagi di ogni tipo, il 2017 è stato “l’anno nero dei cieli, soprattutto per alcuni casi eclatanti di compagnie in crisi o in fallimento che hanno creato enormi disagi ai passeggeri di voli aerei”. A dirlo è la società AirHelp, che ricorda i principali disagi del settore e stima che gli italiani per l’anno passato avrebbero diritto a rimborsi per oltre 250 milioni di euro. E quest’anno i passeggeri che si imbatteranno in disagi nel trasporto aereo potrebbero essere più di 700 mila.

Il 2017 è stato un susseguirsi di casi eclatanti nel mondo dell’air travel, tra overbooking forzati, voli cancellati e fallimenti di compagnie”, dice Air Help. Un caso eclatante è stato ad aprile quello di United Airlines, finita nell’occhio del ciclone per aver costretto con la forza a scendere da un volo un medico, causa overbooking. Tre addetti sono intervenuti sul velivolo per trascinare fuori l’uomo di origini cinesi, scatenando lo sdegno dei passeggeri di tutto il mondo dopo che un video dell’episodio è stato messo in rete. La compagnia in seguito si è scusata pubblicamente, sospendendo i colpevoli dal servizio, ma nel frattempo è arrivata a perdere fino a 800 milioni in borsa. Ad agosto è stata la volta di Air Berlin, che ha dichiarato fallimento lasciando centinaia di passeggeri vittime di ritardi e cancellazioni. Un altro caso eclatante è stato quello di Ryanair, che a settembre ha annunciato la cancellazione di 50 voli al giorno, lasciando a terra più di 400 mila passeggeri. “La compagnia ha offerto a molti dei viaggiatori coinvolti dei voucher come rimborso, ma in realtà potevano avere diritto fino a 400 euro di risarcimento in caso di poco preavviso”, dice AirHelp, ricordando che in caso di ritardo, overbooking o cancellazione di un volo, tutte le compagnie aeree (comprese le low cost) devono corrispondere da 250 euro fino a 600 euro di rimborso a prescindere dal prezzo pagato per il biglietto acquistato.

E quali sono stati i peggiori aeroporti italiani del 2017? Il primo posto per quantità di rimborsi dovuti va all’aeroporto di Pisa, dice AirHelp, con il 24,6% di voli non puntuali (non necessariamente eleggibili di risarcimento) e una stima di 4 milioni e 400 mila euro sui risarcimenti da parte delle compagnie aeree. Al secondo gradino del podio c’è l’aeroporto di Venezia Sant’Angelo con una percentuale di ritardi del 24,5% e con compagnie che dovrebbero potenzialmente rimborsare ben 1 milione e 200 mila euro. Segue l’aeroporto di Venezia Marco Polo, le cui compagnie dovrebbero potenzialmente sborsare 8 milioni e 400 mila euro per i propri passeggeri, con una percentuale di ritardi del 24,2%. Percentuali di voli non puntuali superiori al 20% si registrano poi negli aeroporti di Catania, Firenze Peretola, Roma Fiumicino, Milano Malpensa, Verona Villa Franca.

E quest’anno? Secondo AirHelp i passeggeri che potrebbero ritrovarsi a scontare disagi di ogni tipo potrebbero essere 725 mila, per un totale di risarcimenti stimati in oltre 263 milioni di euro. “Ogni anno in Italia i passeggeri avrebbero diritto a rimborsi per circa 100 milioni di euro, e nel 2017 si è toccata la cifra impressionante di 250 milioni – dice Umberto Zola di AirHelp – Questo diritto è il più delle volte sconosciuto ai viaggiatori, infatti solo una piccola percentuale richiede e ottiene il risarcimento, ma esiste e può essere applicato fino a 3 anni dall’accaduto. Non è quindi troppo tardi per richiedere il rimborso su un volo dello scorso anno. Il nostro obiettivo per il 2018 è assistere ancora più viaggiatori durante questa procedura, rendendoli allo stesso tempo consapevoli dei loro diritti. Nel 2017 abbiamo raggiunto il traguardo di 5 milioni di viaggiatori aiutati e quest’anno puntiamo ad assisterne ancora di più”.


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