A pochi giorni dal voto per il rinnovo dell’Amministrazione capitolina, l`Osservatorio sulla Mobilità e i Trasporti Eurispes si rivolge a tutti i candidati Sindaco: al primo posto dell’agenda della nuova consiliatura si mettano i problemi del trasporto locale, del pendolarismo e di una mobilità sostenibile.
Nel primo Libro Bianco dell’Osservatorio vengono approfondite le aree del trasporto stradale, ferroviario e aereo, del fenomeno del pendolarismo e del turismo incoming, della qualità e dei costi del servizio, della integrazione tra trasporto lunga percorrenza e locale, della interoperabilità, intermodalità, degli investimenti in infrastrutture e tecnologie, delle piattaforme di informazione pubblica e cittadina; infine, del ruolo della normativa locale e nazionale nel ridisegno del modello di mobilità e nella trasformazione delle abitudini. Si parte da un dato di fatto, ovvero che a Roma essere pendolari è una scommessa quotidiana. L’arretratezza delle infrastrutture ferroviarie, la vetustà dei treni e dei mezzi di superficie, l’assenza, in ogni via di ingresso alla Capitale, di corsie dedicate ai mezzi su gomma rendono gli spostamenti da e verso il centro nelle ore di punta indegni di un paese moderno.
I numeri parlano chiaro: Roma è la città con il più alto numero di autoveicoli privati: 74 ogni 100 abitanti (2011) contro 25 di Parigi (2011), 31,4 di Londra (2011), 46 di Madrid (2011).
L’impietoso confronto tra km di metropolitana di alcune capitali europee declina il ritardo romano: rispetto ai 45,2 km di Roma, Parigi può contare su una rete di 213 km, Madrid di 293 km e Londra di 402 km. Insomma le linee delle sole capitali confrontate superano la nostra intera rete nazionale.
A Roma la velocità media del trasporto su gomma, nella fascia oraria che va dalle 8 alle 9 del mattino, non supera i 15 km/h per i mezzi pubblici e 17 km/h per i mezzi privati (2011). Più veloci delle nostre, tutte le altre principali capitali europee: 24 km/h a Madrid (2008), 29 km/h a Londra (2011, fascia oraria 7 am-7 pm), 20,4 km/h a Parigi (2007, nella fascia oraria 7-8 del mattino).
Lo sviluppo di soluzioni per la mobilità collettiva e per una razionale movimentazione delle merci costituisce, insieme, la risposta alle istanze di sostenibilità sociale ed economica, di riduzione dell’impatto ambientale, di sostegno allo sviluppo della imprenditorialità locale. Esso richiede però investimenti da definirsi nell’ambito di una progettualità complessiva e complessa, capaci di muovere da una seria analisi volta alla identificazione dei problemi, delle risorse disponibili, pubbliche e private, delle conseguenti strategie percorribili: urbanistiche, infrastrutturali, tecnologiche, di comunicazione, commerciali.


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