Taxi e non solo, UNC: “Ambito territoriale di NCC sia la regione”
Entro un mese la presentazione di un accordo di riordino del settore dei trasporti. Così si è chiuso nei giorni scorsi il tavolo convocato dal Ministero dei Trasporti con i tassisti, protagonisti delle recenti proteste di piazza. E secondo quando dichiarato al Corriere delle Sera dal ministro Graziano Delrio, “gli Ncc potrebbero dover rientrare non nel garage di provenienza, ma nell’ambito territoriale ottimale”. Una notazione sulla quale si sofferma l’Unione Nazionale Consumatori: “Per noi non può che essere la regione di appartenenza”.
Nell’incontro dei giorni scorsi, Ministero e sigle sindacali dei tassisti hanno trovato un accordo per l’avvio immediato di un tavolo di lavoro per la stesura di uno schema di decreto interministeriale per misure “tese ad impedire pratiche di esercizio abusivo del servizio taxi e del servizio noleggio con conducente o, comunque, non rispondenti ai principi ordinamentali che regolano la materia”. E di uno schema di decreto legislativo delegato di riordino della legge quadro 21/92 ripartendo dal testo proposto dal governo. “Tali decreti – informa il verbale del Ministero – dovranno includere tutti i temi, già concordati con le categorie a suo tempo, tra cui miglioramento del sistema di programmazione e organizzazione su base territoriale, regolazione e salvaguardia del servizio pubblico, necessità di migliorare i servizi ai cittadini evoluzione tecnologica del settore, lotta all’abusivismo, migliore incontro tra domanda e offerta”. Il tutto entro un mese e con la fine dell’agitazione dei tassisti, che ieri hanno ripreso il servizio.
Quale dunque l’ambito territoriale ottimale del noleggio con conducente? Le ultime parole del Ministro sono così accolte da Massimiliano Dona, presidente dell’UNC: “Apprezziamo l’apertura del ministro. E’ un passo avanti. Il problema, però, è cosa si intende per ambito territoriale ottimale. Per noi, infatti, non può che essere la regione di appartenenza. E questo dovrebbe valere sia i tassisti che per gli NCC. In questo modo le due categorie potrebbero parzialmente farsi concorrenza, con vantaggio per entrambi, dato che si allargherebbero i loro mercati di riferimento”.
L’associazione torna a ribadire la richiesta di convocare al tavolo tutte le parti, consumatori compresi. “A questo punto è inutile attardarsi a discutere se il Governo abbia o no ceduto alla piazza – prosegue Dona –Quello che conta ora, è se il ministro Delrio intende o meno convocare tutte le 4 parti in causa sul tema del servizio di trasporto non di linea: taxi, Ncc, Stm (servizi tecnologici per la mobilità) e associazioni di consumatori. E’ quello che, ad esempio, ha giustamente fatto l’Autorità di Regolazione dei Trasporti, prima di formulare le sue proposte a Governo e Parlamento il 4 giugno del 2015”.
“Non convocare chi rappresenta gli utenti – dice Dona – vuol dire non considerare che quando gli Ncc sono costretti a iniziare e terminare ogni singolo servizio alla rimessa, il costo aggiuntivo di questo percorso inutile viene traslato su di noi, ossia sui consumatori finali. Sono i clienti che nei momenti di punta non trovano mai un taxi libero. Per questo è suo dovere convocarci”.