Le risorse della TAV vadano subito al quadruplicamento della linea ferroviaria Milano-Tortona e al raddoppio della Genova – Ventimiglia. E sia previsto un “abbonamento di cittadinanza” perché l’Alta Velocità sia accessibile ai pendolari che ogni giorno lavorano anche a cento km da casa. Queste le proposte che arrivano da Assoutenti, che interviene in questo modo sul dibattito aperto nel paese, e nella politica, sull’opportunità di fare o meno la TAV.

“Chiediamo prima di tutto al paese e poi al Governo di non perdere un solo minuto di tempo nella discussione “TAV si o no”, va rispettato il metodo di aver privilegiato l’analisi costi benefici, rispettati gli esperti che lo hanno elaborato (cinque su sei sono una ampissima maggioranza), vanno date risposte urgenti alla fame di infrastrutture definendo le priorità – dice Assoutenti –Chiediamo un incontro al Ministro Toninelli: nel Nord-Ovest dove il rischio di isolamento è diventato realtà con il crollo del Ponte Morandi sono urgentissime due opere destinate a milioni di pendolari, viaggiatori e merci da e per la Francia, la Spagna, il Portogallo. Chiediamo un immediato investimento per il quadruplicamento della linea Milano-Tortona, snodo fondamentale per il traffico su ferro del Nord-Ovest, e per ultimare la quasi cinquantennale opera di raddoppio della Genova-Ventimiglia”.

“Crediamo sia prioritario destinare risorse alla capacità di linee sature o antiquate, ma strategiche, e rendere l’AV attuale un’opportunità sostenibile per i pendolari italiani, piuttosto che investire nella Tav Torino-Lione, dopo il chiaro pronunciamento dell’analisi costi benefici – dichiara Furio Truzzi, presidente di Assoutenti – Dal dibattito no tav/si tav è infatti a nostro avviso assente una terza via percorribile, in grado di assicurare migliori condizioni di viaggio a decine di migliaia di pendolari, una più fluida movimentazione delle merci e  una conseguente crescita di competitività del sistema paese e dell’economia rispettosa dell’ambiente, per una crescita felice”.

Assoutenti interviene anche sull’Alta Velocità e sui finanziamenti al trasporto ferroviari. L’associazione, e con lei i Comitati dei Pendolari, “ritengono che non sia ragionevole il finanziamento da parte dello Stato a Trenitalia di un trasporto universale di serie b (gli Intercity, treni desueti con prestazioni indegne) lasciando a sole logiche di mercato il business dell’alta velocità per le imprese ferroviarie”. Da qui la richiesta di Truzzi: “Il trasporto universale deve essere di serie A, sfruttando i treni ad alta velocità attraverso la destinazione di numeri di posti adeguati ai pendolari, ad un prezzo sostenibile anche dalle fasce sociali medio-basse dell’utenza. Una sorta di abbonamento di cittadinanza all’alta velocità destinato alle migliaia di italiani costretti a lavorare anche a più di 100 km da casa”.


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