Tariffe rifiuti, Federconsumatori: nel 2012 aumenti in molte città. Incognita 2013
Nel 2012 le tariffe dei rifiuti hanno subito aumenti consistenti in numerose città. E’ quanto emerge dall’annuale analisi realizzata dal C.R.E.E.F. – Centro Ricerche Economiche Educazione e Formazione Federconsumatori che ha distinto i comuni che applicano la TIA (Tariffa di Igiene Ambientale) da quelli che adottano la TARSU (Tassa sui Rifiuti Solidi Urbani). Per quanto riguarda i primi, il campione è costituito da 24 città e l’importo medio annuo (per una famiglia di 3 persone in un appartamento di 100 mq) ammonta a 245,52 euro. La città più cara è Roma – con una media di 378 euro annui – seguita da Venezia (349 euro) e Alessandria (338 euro). L’aumento medio rispetto all’anno precedente è stato del +1,9% e raggiunge il +4,61% se si considera l’intero biennio 2011-2012.
Per i comuni che adottano la TARSU, invece, l’importo medio annuo si attesta sui 252,23 euro. La città più cara è Napoli, dove mediamente il costo annuo della tassa (per un nucleo familiare di 3 persone in un appartamento di 100 mq) raggiunge quota 529 euro. Seguono Olbia e Trieste, rispettivamente con 313 euro e 309 euro. In questo secondo gruppo di città campione l’incremento medio rispetto al 2011 è stato del +1,2% e del +3,59% nel biennio 2011-2012.
“Per il 2013, purtroppo, non prevediamo miglioramenti” fanno sapere da Federconsumatori. Infatti l’entrata in vigore della TARES provocherà un aumento medio di +45,75 euro (+45,78 euro nei comuni che fino ad ora hanno applicato la TIA e +45,73 euro nelle città che adottavano la TARSU).
“Fissare le scadenze di imposte gravose a dicembre inciderà negativamente sui consumi del prossimo anno, poiché i cittadini dovranno compiere grandi sacrifici per pagare queste tasse e non avranno la possibilità di spendere altro denaro” dichiara Mauro Zanini, Vicepresidente Federconsumatori. “E’ necessario, dunque, rimandare la TARES al 2014 e modificarla in modo da renderla equa e sostenibile per imprese e famiglie, prevedendo compensazioni per le fasce sociali più deboli. Nel frattempo sono altrettanto urgenti interventi che consentano di superare i ritardi sul fronte della raccolta differenziata, del riciclo e del riutilizzo dei materiali per rilanciare lo sviluppo di un sistema industriale nel settore” conclude l’Associazione.