Di recente, il Corriere della Sera e Il Salvagente hanno pubblicato articoli che hanno messo in dubbio la convenienza delle tariffe biorarie: queste subirebbero la concorrenza del fotovoltaico che, producendo energia a costi marginali nulli di giorno, ha livellato picco di prezzo diurno. L’Unione Nazionale Consumatori ha scritto una lettera all’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas chiedendo di aprire un confronto, con tutte le Associazioni dei consumatori “per ripristinare la convenienza delle famiglie ad utilizzare l’energia elettrica nelle fasce serali”.
Massimiliano Dona, Segretario generale dell’UNC, spiega: “Con le tariffe biorarie l’energia elettrica si paga in base al prezzo di produzione all’ingrosso che dovrebbe essere minore nelle ore serali. Di fatto, con l’introduzione nel sistema dell’energia prodotta nelle ore diurne dal fotovoltaico, l’elettricità nelle fasce serali non è più così a buon mercato come prima, perché al venir meno dell’energia solare i produttori fanno pagare di più quella ottenuta dalle fonti tradizionali. Addirittura in qualche caso il suo prezzo è superiore a quello delle ore di punta”.
“Per questo motivo – conclude l’avvocato Dona – si è reso necessario chiedere all’AEEG un incontro con le associazioni dei consumatori al fine di mettere a punto ogni iniziativa utile per ripristinare la convenienza per i clienti domestici ad utilizzare l’energia elettrica nelle fasce serali”.


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