In Europa, l’alcol alla guida contribuisce a determinare circa 7.500 morti l’anno ed è  responsabile di circa il 35 per cento delle morti fra i conducenti. Purtroppo le cose non sono destinate a migliorare nel breve periodo e insoddisfacenti  sono stati i risultati ottenuti finora attraverso i programmi realizzati. Di questo e di molto altro ancora si discuterà giovedì 17 maggio nella Sala delle Bandiere dell’Ufficio d’informazione in Italia del Parlamento europeo di Roma, in occasione della conferenza internazionale “Ricerca e tecnologia per la prevenzione dell’alcool alla guida”, evento che si inserisce nel progetto dell’ONU “Decennio di iniziative per la sicurezza stradale 2011-2020. Insieme possiamo salvare milioni di vite”.Nel corso dell’evento si alterneranno relatori italiani e stranieri , docenti ed esperti delle più importanti istituzioni e associazioni nazionali ed internazionali nel campo della sicurezza stradale, per tracciare il quadro di un problema che riguarda in maniera preponderante il comportamento scorretto degli utenti della strada: alta velocità, stanchezza, mancato utilizzo delle cinture di sicurezza o del casco, consumo di alcol e droga. Tema centrale del workshop sarà l’analisi delle best practice in materia di prevenzione, tanto che a questo proposito giunge come buona notizia il fatto che sia proprio l’Italia ad annoverare dei casi virtuosi.
Uno su tutti il contributo di ALOT, Agenzia della Lombardia Orientale per i Trasporti e la Logistica, capofila del progetto UE sulla sicurezza stradale SOL – Save Our Lives, cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale all’interno del programma Central Europe.
“Non si tratta di appuntamenti fine a sé stessi, ma di veri percorsi formativi che hanno riscosso il consenso della popolazione locale“ – spiega Alberto Milotti, project manager di SOL – Dire che grazie a queste iniziative ci sia stato un decremento dell’incidentalità è una forzatura, ma è solo attraverso una diffusione di una cultura sul problema che possiamo contribuire al raggiungimento dell’obiettivo dell’Unione Europea di dimezzare il numero di vittime della strada nel decennio 2011-2020.”
 L’Unione Europea rileva che il numero degli incidenti stradali mortali continua ad essere troppo elevato: ogni anno 1,3 milioni di incidenti stradali provocano 31 mila morti e 1,7 milioni di feriti di cui 330 mila gravi (fonte: Centro Studi Commissione Europea). In Italia, nel 2010 i morti sono stati 4.090 e 302.735 i feriti (fonte ACI-ISTAT con intervento delle Forze dell’Ordine), oltre un milione i feriti risarciti dalle Compagnie di assicurazione (fonte ANIA). I costi economici e sociali sono spropositati: nell’UE all’incirca 53 miliardi di Euro nel 2010, oltre alle perdite umane, al dolore dei congiunti, alle sofferenze dei feriti e ai tragici cambiamenti nella vita delle persone colpite.


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