Dopo mesi di lavoro, è stata presentata nei giorni scorsi l’annunciata class action pubblica sul Sistema Idrico Integrato della Provincia di Sondrio. L’azione di classe è stata attivata da un gruppo di cittadini della Provincia di Sondrio e dalla Confconsumatori, con il contributo del Coordinamento Acqua Pubblica della Provincia di Sondrio e del Forum Italiano dei movimenti per l’acqua. I cittadini hanno raccolto in una diffida, notificata all’Ufficio d’Ambito, a Secam e alla Provincia di Sondrio, una serie di lamentele.

Ci hanno riferito che i problemi riguardano la fornitura di acqua e la diffusa mancanza di contatori in molte abitazioni. È stata applicata una tariffa forfettaria per le utenze che non sono dotate di contatore, ma detta modalità di quantificazione, oltre ad apparire esorbitante rispetto ai consumi medi effettivi, non pare aver tenuto conto, a detta dei consumatori, delle caratteristiche delle singole utenze: ovvero numero di componenti, metri quadri dell’abitazione, casa di abitazione principale o seconda casa”, spiega la responsabile di Confconsumatori, avvocato Marina Peschiera.

“Altre contestazioni”, continua l’avvocato, “erano in merito la diffusa prassi di applicare la quota fissa non ad ogni utenza, bensì ad ogni abitazione che fa capo ad una stessa utenza; per esempio nel caso dei condomìni con una sola utenza, il diritto fisso è stato applicato per ogni singolo appartamento che compone il condominio”.

L’Ente Provincia di Sondrio, l’Ufficio D’Ambito della Provincia di Sondrio e la società Secam S.p.a. ora hanno 90 giorni di tempo per rispondere alle istanze rappresentate nel documento che è stato loro inviato. “Nel caso in cui gli interventi richiesti non vengano svolti”, spiega l’avvocato Marina Peschiera di Confconsumatori, “ovvero nell’ipotesi in cui non si ritengano, comunque, risolutivi, sarà possibile attivare la seconda fase, ovvero quella giudiziale, ricorrendo, nel termine perentorio di 1 anno, al Tribunale Amministrativo Regionale affinché valuti la fondatezza delle doglianze e provveda sulle richieste dei ricorrenti”.

La Class Action Pubblica”, continua la Peschiera, “riconosciuta nei confronti di Pubbliche Amministrazioni e concessionari di Pubblici Servizi, nasce per tutelare gli interessi relativi ad una pluralità di individui in ambito di servizi pubblici. L’obiettivo nel caso specifico è quello di ripristinare un sistema di programmazione, gestione e controllo che garantisca criteri di legittimità, correttezza, economicità, efficacia ed efficienza, nonché equità per un servizio relativo ad un bene primario qual è l’acqua”. 


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