Sanatoria Equitalia, 145 mila adesioni
Incassi a quota 725,5 milioni di euro e 145 mila adesioni. È il bilancio della sanatoria prevista dalla Legge di Stabilità 2014 (legge 27 dicembre 2013 n. 147) che ha consentito ai contribuenti di pagare in un’unica soluzione, senza interessi, le cartelle e gli avvisi di accertamento esecutivi affidati entro il 31 ottobre 2013 a Equitalia per la riscossione. Scaduti i termini di adesione, in questi giorni stanno riprendendo le normali procedure di recupero previste dalla legge, rimaste sospese nel 2014 fino allo scorso 15 giugno. Per riscuotere i crediti degli enti impositori Equitalia invierà avvisi e solleciti che riepilogano il debito, forniscono le indicazioni per il pagamento e gli strumenti per evitare di incorrere nelle procedure cautelari ed esecutive.
Equitalia coglie l’occasione per fare il punto sugli strumenti per agevolare i pagamenti e tutelare i contribuenti. La rateizzazione è lo strumento principale che Equitalia mette a disposizione per agevolare i pagamenti dei contribuenti in difficoltà. Per debiti fino a 50 mila euro è sufficiente una semplice domanda senza aggiungere altri documenti. In presenza di particolari condizioni previste dalla legge si può ottenere un piano di pagamenti dilazionato fino a 10 anni, prorogare una rateizzazione già in corso o chiederne una successiva in caso di nuove cartelle. I contribuenti che hanno perso il diritto alla rateazione perché non in regola con i pagamenti alla data del 22 giugno 2013, possono chiedere entro il prossimo 31 luglio un nuovo piano di dilazione fino a un massimo di 72 rate. Per chi vanta dei crediti erariali o crediti commerciali nei confronti della pubblica amministrazione è possibile inoltre procedere alla compensazione rivolgendosi a Equitalia per tutta l’assistenza necessaria. È importante infine ricordare che il contribuente può chiedere direttamente a Equitalia la sospensione della riscossione se ritiene di non dover pagare le somme richieste dagli enti creditori. Equitalia si fa carico di inoltrare all’ente stesso la documentazione presentata, evitando così al cittadino la spola tra uffici pubblici.
La legge prevede numerose tutele per i contribuenti in debito con lo Stato e gli altri enti pubblici. Prima di attivare le procedure cautelari (fermo e ipoteca) o quelle esecutive (pignoramento) il cittadino viene avvisato in anticipo con apposite comunicazioni. Per garantire il credito da riscuotere, Equitalia può disporre il blocco dei veicoli intestati al debitore tramite iscrizione del fermo amministrativo. Tuttavia nessun fermo può essere iscritto se il debitore dimostra che il veicolo serve a svolgere il proprio lavoro. Equitalia inoltre può iscrivere ipoteca solo nei confronti di chi ha debiti complessivamente superiori a 20 mila euro, ma non può in alcun modo pignorare la prima casa di proprietà e può procedere sugli altri immobili solo per debiti elevati, superiori a 120 mila euro. In caso di azioni su stipendi o pensioni, la quota pignorabile procede per gradi (da un decimo a un quinto) per salvaguardare le necessità dei contribuenti con meno disponibilità economica. Nel caso di pignoramento di somme depositate sul conto corrente del debitore, non è comunque possibile includere l’ultimo stipendio o pensione affluiti sul conto, che resta nella piena disponibilità del contribuente.
Per avere assistenza e informazioni i cittadini possono rivolgersi agli sportelli sul territorio aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle ore 8.15 alle 13.15. Per le situazioni più complesse e delicate è attivo lo “Sportello Amico”, un punto di ascolto attraverso cui Equitalia ha voluto rafforzare ancora di più la propensione al dialogo con i contribuenti e dove è possibile trovare soluzioni anche per casi di particolare difficoltà. Gli imprenditori hanno a disposizione un punto di riferimento allo “Sportello Amico Imprese”, un canale dedicato al mondo produttivo pensato per dare assistenza mirata ad artigiani, commercianti e piccole imprese colpiti dalla crisi economica.