Rinnovabili, Ferrante e Della Seta (Pd) presentano ddl per fare chiarezza su costi energia
Un disegno di legge per fare chiarezza sui costi dell’energia e togliere dalle bollette gli oneri impropri: è l’iniziativa dei senatori del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta, che ieri hanno presentato un disegno di legge per riformare la struttura delle bollette energetiche. Continua così a tenere banco la questione degli incentivi alla fonti rinnovabili e di una loro eventuale riduzione, che sta mobilitando associazioni ambientalisti e produttori.
“Via dalle bollette 4 miliardi di oneri impropri, dai contributi per l’incenerimento dei rifiuti alle spese per il vecchio nucleare, ai sussidi alle acciaierie – affermano Ferrante e Della Seta – Un disegno di legge per mettere verità e trasparenza nel dibattito di questi giorni sui costi dell’energia, per dire con chiarezza che incentivare le rinnovabili è un investimento sul futuro che in pochi anni ha già prodotto enormi benefici ambientali e economici, e che invece 4 miliardi di costi nelle attuali bollette riguardano eredità del passato e vanno sostenuti con altri mezzi.”
“Oggi – continuano gli esponenti del Pd – le famiglie e le imprese pagano circa 4 miliardi per la messa in sicurezza dei siti nucleari, come sussidi alle acciaierie, per regimi tariffari speciali alle Ferrovie. Questi costi vanno tolti dalle bollette e sostenuti con la fiscalità generale perché non hanno nulla a che fare con il finanziamento di un sistema energetico moderno ed efficiente”.
I due senatori si rivolgono inoltre al ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera “Ci auguriamo che anche il ministro Passera guardi con attenzione all’importanza dell’innovazione energetica, fronte decisivo perché l’Italia torni a conoscere uno sviluppo forte e duraturo. In qualità di ministro dei Trasporti – concludono i senatori del Pd – potrebbe trovare fondi importanti, facendo ad esempio economia sulla montagna di soldi pubblici che ogni anno lo Stato distribuisce all’autotrasporto, comparto assai meno strategico e incomparabilmente meno sostenibile di quello dell’energia pulita.”