Pesanti aumenti dei prezzi Rc auto nel 2011, possibili cali nel 2012. E’ quanto è emerso dai dati resi noti oggi dall’Ania, in occasione della sua assemblea annuale che si è tenuta a Roma. Immediate le reazioni delle Associazioni dei consumatori. “Apprezziamo l’intenzione espressa dal Presidente dell’Ania di ridurre i prezzi dell’Rc auto, purché tale volontà si traduca in fatti concreti e non restino, come al solito, parole al vento – commentano Federconsumatori e Adusbef – Da anni, infatti, nonostante il forte freno registrato nell’andamento dell’incidentalità, abbiamo assistito ed assistiamo tutt’oggi ad un continuo ed incontrollato aumento delle tariffe: basti pensare che dal 2001 ad oggi sono cresciute mediamente del +109%”.
E’ il dato che emerge dall’indagine dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, effettuata su un campione di 18enni e 50enni che devono assicurare un autoveicolo nelle aree del Nord, del Centro e del Sud del Paese, prendendo in considerazione le prime 5 compagnie assicurative che coprono oltre il 60% del mercato italiano. L’aumento medio nel 2012, secondo i dati raccolti dall’O.N.F., si attesta al 6%.
Esistono però notevoli differenze ed andamenti diversi delle tariffe a seconda della classe di appartenenza e dell’età dell’intestatario dell’assicurazione. A pagare di più sono i neopatentati che spendono in media tra i 2.000 e i 4.000 euro (soprattutto nel Sud le tariffe tendono a raggiungere cifre elevatissime). Per questa la categoria si registra l’aumento maggiore, con punte che sfiorano anche il +19%. “Un andamento estremamente grave – precisano le due Associazioni – vista la situazione già difficile che colpisce i giovani nel nostro Paese (disoccupazione giovanile ad oltre il 36%, stretta del credito, tasse universitarie sempre più salate, ecc.)”.
Aumenti minori, ma sempre allarmanti, sulle tariffe per i 50enni in 1 classe, mediamente del 4-5%. “Un andamento intollerabile che denunciamo da anni e che continua a decurtare il potere di acquisto delle famiglie già vessate dal continuo aumento di prezzi, tariffe e tassazione. È ora di porre fine a questo aumento, attraverso un intervento determinato del Governo teso ad incrementare la trasparenza e la competitività in questo settore (che, purtroppo, è ancora troppo carente sotto questi aspetti)”. Federconsumatori e Adusbef ribadiscono “la necessità di una riforma complessiva del sistema, ed una vigilanza più attenta, che blocchi i comportamenti scorretti. Il fenomeno più grave ed allarmante in tal senso è l’atteggiamento al limite della legalità adottato da molte compagnie, soprattutto nel Sud, che operano disdette strumentali, per poi riproporre una nuova polizza con prezzi elevatissimi (nel migliore dei casi con un aggravio del 50%). Un comportamento che da tempo denunciamo, che a nostro parere si configura in piena violazione della legge dell’obbligo a contrarre”.
Lascia meno all’immaginazione il commento del Codacons, secondo cui  “all’Ania si è incantato il disco, visto che ogni anno ripete  sempre la stessa solfa sulle tariffe che possono scendere, ma che stranamente non diminuiscono mai”. “Se l’Ania auspica così tanto un calo della tariffe, non si capisce perché non obblighi i propri associati ad una riduzione dei prezzi, soprattutto considerato che le compagnie di assicurazioni, come dimostra l’aumento del +5,2% della raccolta premi, godono di ottima salute – afferma il Presidente del Codacons Carlo Rienzi – I rincari delle polizze, poi, sono stati ben superiori a quelli stimati dall’Ania. Solo negli ultimi due anni l’Rc auto ha subito aumenti del 27%, con picchi del 45% per le moto. Incrementi – conclude Rienzi – che fanno dell’Italia il paese con le tariffe assicurative più care d’Europa”.
 


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)