Il rating di legalità è fondamentale per contrastare la corruzione negli appalti pubblici. Ma deve essere rafforzato. In un intervento al VI Salone della Giustizia, a Roma, Gabriella Muscolo – componente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato – ha proposto un rilancio dello strumento con cui l’Antitrust premia le aziende virtuose: “Per decollare, il rating di legalità non può fare affidamento solo sull’onestà dell’impresa, deve rappresentare anche un elemento di convenienza economica”.
A suo parere, “non si riuscirà a dare al rating quella giusta affidabilità e importanza che sono necessarie, se non si acquisisce contezza del fatto che gran parte delle informazioni sulla legalità dell’impresa non sono acquisibili dagli operatori privati e in molti casi neanche dalle altre amministrazioni con lo stesso grado di tempestività con cui le acquisisce e le verifica l’Autorità”. Nella sua relazione, la dottoressa Muscolo ha ricordato le procedure previste dalla legge per chiedere e ottenere il rating di legalità, in modo da accedere più agevolmente ai crediti bancari. Da qui, la sua funzione di “incentivo a informare la propria attività al rispetto dei principi di legalità ed etici”. La componente dell’Antitrust ha ricordato infine il Protocollo d’intesa siglato a fine 2014 con l’Anac di Raffaele Cantone, per favorire la cooperazione fra le due Autorità nelle attività di contrasto alla corruzione negli appalti pubblici.


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