E’ partito tutto da una petizione on-line che ha raggiunto nei giorni scorsi le mille firme: oggetto, una più efficiente e pianificata organizzazione del trasporto regionale. L’assemblea pubblica del Forum Ligure del Tpl (di cui fanno parte tutte le associazioni di pendolari della regione Liguria e del Basso Piemonte, CLCU e ADIRCONS con Legambiente e WWF sezione Liguria)  che si è svolta ieri alla stazione Brignole di Genova ha definito il prossimo obiettivo: un incontro con il presidente della regione  Burlando per parlare di integrazione tra ferro e gomma,  materiale rotabile nuovo, velocizzazione dei tempi di percorrenza, soluzioni per i tagli già avvenuti e per quelli che verranno.
Una richiesta ancora senza risposta che mai, però, aveva avuto una così folta rappresentanza: dal Comitato Pendolari Liguri al mondo del consumerismo fino alla difesa dell’ambiente. “Sono mesi che assistiamo- spiega un pendolare del Comitato – al taglio di treni regionali veloci o anche a lunga percorrenza ma con fermate importanti anche per chi, come me, si sposta da una parte all’altra della regione per lavorare.” Enrico Vesco, assessore regionale ai trasporti, ha garantito che non ci saranno ulteriori tagli (ben 69 i treni non più in servizio, tra cui un collegamento Frecciabianca Genova-Roma che sarà ripristinato assieme al regionale veloce 2199 Milano-Genova) ma il Forum non si accontenta d’essere solo ascoltato.
“Vogliamo un tavolo di confronto nel quale avere peso decisionale- commenta Stefano Salvetti, presidente regionale Adiconsum – Le nostre richieste riguardano una programmazione del trasporto ligure e  un’integrazione tra ferro e gomma così da gestire in modo unificato la mobilità. La Liguria, schiacciata tra terra e mare, necessita più delle altre regioni di un discorso di questo tipo. Ma non solo: riteniamo che sia fondamentale una gestione pianificata di delle realtà aziendali liguri dei trasporti soprattutto con la scure dei tagli che costringe ognuna di esse a eliminare migliaia di km di servizi”.
Presto nuove iniziative e presidi di fronte alla regione, se la richiesta del tavolo non avrà risposta. Ma la novità significativa sta nel futuro. “ Non siamo così compatti solo per i problemi locali- spiega Salvetti- perché  nostra intenzione è diventare una forza che abbia peso anche a livello nazionale, verso lo stesso governo. La prospettiva è quella di mettere insieme i coordinamenti provinciali e regionali su macro-aree, per individuare criticità che hanno bisogno d’essere ascoltate a livelli più ampi”.
 
di Sara Tagliente
 


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