Saranno pochi gli italiani che partiranno a Pasqua e per i ponti del 25 aprile e del 1° maggio. Il turismo è sempre più condizionato dal calo del potere d’acquisto delle famiglie e da prezzi elevati, per cui i pochi che sceglieranno di partire, in gran parte, si rivolgeranno a soggiorni brevi, di due o tre giorni, e a mete non troppo lontane. In molti sceglieranno una gita in città fra musei e aree archeologiche. Secondo l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, per i prossimi ponti partirà appena il 7,5% delle famiglie, pari a 1,83 milioni di persone.
L’Osservatorio ha anche calcolato le spese per gite fuori porta o in agriturismi. Se ad esempio si sceglie una gita nella natura, in un parco, in un borgo antico, chi si ferma a dormire in mezza pensione può spendere dai 50 ai 67 euro, con un aumento del 3% sul prezzo massimo. Chi preferisce rilassarsi può recarsi in un centro  benessere o in una località termale, dove i prezzi variano molto a seconda dei trattamenti: escluso pernottamento, si possono spendere in una giornata dai 33 euro (meno 6% rispetto al 2013) ai 185 euro (più 3% rispetto allo scorso anno).
C’è poi un classico: il tour enogastronomico con pranzo in agriturismo, il cui prezzo con menu tipico può variare da 28,50 euro (più 2% sul 2013) a 52 euro (più 4%). Un’altra scelta, che probabilmente accumunerà molti italiani, sarà la gita cittadina all’insegna della cultura o dello svago, dalle visite ai musei o alle aree archeologiche ai giardini botanici o alle manifestazioni organizzate a livello locale: in questo settore, afferma l’Osservatorio, i prezzi non hanno subito aumenti e variano in media dai 13 ai 15 euro.


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