Osservatorio, Supermoney: addio energia elettrica rinnovabile
Solo il 9% degli italiani (era il 12% lo scorso febbraio) è disposto a spendere qualche decina di euro in più all’anno per avere una fornitura di energia elettrica rinnovabile per la propria casa. Lo ha rilevato l’Osservatorio SuperMoney monitorando le preferenze di un campione di 90 mila utenti che hanno effettuato una comparazione in merito sul sito, da marzo a novembre 2013.
“Probabilmente è uno dei tanti effetti della crisi sul budget delle famiglie – sostiene Andrea Manfredi – La fornitura verde costa un po’ di più e, per questo motivo, può apparire superflua. Peccato che, in questo caso, si tratti di un timore forse eccessivo: con un rapido sguardo ai prezzi, ci si accorgerebbe che la spesa per una tariffa ecologica oggi è minore rispetto a febbraio 2013”.
In effetti, il panorama delle tariffe del libero mercato parla chiaro. Facendo una media delle cinque tariffe green attualmente più convenienti, proposte dagli operatori Enel Energia, A2A, Agsm, E.ON e GDF SUEZ, si nota che la differenza di prezzo con le tariffe tradizionali delle stesse società è diminuita rispetto alle rilevazioni di febbraio 2013.
Esaminando i costi, suddivisi per fasce di consumo, si scopre che il costo giornaliero per un’offerta green va dai 9 ai 14 centesimi di euro in più al giorno rispetto a una tariffa tradizionale. Per gli stessi profili di consumo, a febbraio 2013 si spendeva invece un po’ di più:
“In poche parole, essere ecologici è un ‘sacrificio’ che costa meno rispetto a qualche mese fa – afferma Manfredi – Il mercato è sempre più veloce nel soddisfare la nuova e accresciuta sensibilità ambientale dei consumatori italiani, al punto da rendere queste tariffe sempre più competitive anche sul prezzo. Il trend proseguirà verosimilmente nella stessa direzione, dunque appare lecito chiedersi: se a febbraio il 12% degli utenti avrebbe speso fino a 15 centesimi in più al giorno per una fornitura ecologica, perché rinunciare a questa scelta ora che ne basterebbero ancora meno?”.
Forse non mi è chiaro, ma se i fornitori di energia elettrica pagano il surplus da fotovoltaico ai privati a prezzo veramente stracciato, e se il costo dei bonus per il fotovoltaico è già fatturato a tutta l’utenza, perché il surplus di energia elettrica “verde” deve costare più di quella tradizionale? Qualcuno può darmi una risposta?