Automobilisti e motociclisti, spesso divisi in strada e protagonisti di frequenti litigi, ma uniti nella protesta contro i costi delle assicurazioni. Sempre più utenti, fra loro, consultano il web per informarsi sulle assicurazioni auto online più convenienti e, sebbene riescano a risparmiare, i prezzi rimangono alti.

Recentemente l’Ania, Associazione delle compagnie assicurative, ha pubblicato un’analisi che dimostra che effettivamente i costi delle assicurazioni in Italia sono maggiori rispetto al resto d’Europa e, ciononostante in continuo rialzo.

Questo emerge, non solo dal rapporto dell’Associazione, ma anche confrontando le offerte di Genertel, Direct Line, Quixa e delle altre assicurazioni online o tradizionali. Emerge, infatti, da questa ricognizione che in media le polizze assicurative italiane sono più alte di quelle europee di 231 euro e ammontano a quasi il doppio rispetto alla media europea.

Lo studio dell’Ania era focalizzato sulle assicurazioni auto, ma l’Ancma (l’Associazione dei ciclomotori) ha voluto segnalare come il costo delle polizze moto sia ancora più pesante in proporzione al costo totale del veicolo. Il costo delle assicurazioni, si legge in una nota dell’Ancma, incide di più sui proprietari di moto, motorini e scooter.

Soprattutto nelle città del sud, infatti, i prezzi delle assicurazioni si avvicinano molto al prezzo listino del veicolo stesso. “Ad esempio su uno scooter di 125cc con un listino intorno ai 2.000 euro il costo in città come Napoli, Bari o Palermo si aggira sui 1.500 euro. È come se per un’utilitaria da 10.000 euro si dovesse pagare una Rc Auto di 7.500 euro”.

Secondo l’Associazione che tutela i motociclisti, dunque, la categoria è più penalizzata dal caro assicurazioni rispetto agli automobilisti. Tuttavia, non c’è nessuno scontro con gli amanti delle quattro ruote, ma solo una puntualizzazione per unirsi nella battaglia per la riduzione dei prezzi e le modifiche delle normative. Il pacchetto di nuove regole per le assicurazioni, contenuto nel piano Destinazione Italia, infatti, non ha soddisfatto le categorie che chiedono interventi più efficaci.

“Contro il caro assicurazioni – ha dichiarato il presidente dell’Ancma, Corrado Capelli – è necessario lavorare verso l’equiparazione dei risarcimenti sui danni fisici, sul costo dei sinistri attraverso convenzioni per le riparazioni e sul contrasto delle frodi, anche attraverso l’uso delle nuove tecnologie, seguendo gli esempi virtuosi degli altri Paesi europei”.

L’ultima richiesta dell’Ancma, poi, riguarda le tariffe dei pedaggi autostradali, che dovrebbero essere adeguate al resto d’Europa. “In Francia i motociclisti pagano il 40% in meno rispetto alle auto; in Austria gli sconti sugli abbonamenti vanno dal 50% al 60%; nel Regno Unito le tariffe sono circa la metà per le moto. Non esiste spiegazione plausibile sul perché in Italia non si vogliano agevolare gli utenti delle due ruote che occupano meno spazio, non usurano le infrastrutture autostradali e soprattutto non ricevono ancora servizi dedicati”.

Una richiesta apparentemente legittima da parte dall’Associazione dei motociclisti che di fatto chiede semplicemente un allineamento con le norme in essere nel resto dell’Ue. Si attende una risposta da parte di Ania e governo che per ora sembra aver aperto agli sconti solo per i lavori pendolari, sia su auto che su moto.


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