Non solo automobilisti, anche i ciclisti hanno diritto a stipulare una polizza per tutelarsi dai rischi su strada. Non tutti sanno che, infatti, è possibile acquistare assicurazioni per le necessità più disparate. Per orientarci nel mercato assicurativo e trovare prodotti vantaggiosi ed al contempo mirati, possiamo porre le assicurazioni più vantaggiose del momento a confronto, selezionando le più adeguate per le nostre richieste.
La proposta di una copertura assicurativa per chi si reca al lavoro in bicicletta, ad esempio,  arriva direttamente dalla Fiab. La petizione per l’introduzione di un’assicurazione che tuteli chi va a lavoro in bicicletta ha trovato il favore di ben 12 mila cittadini e molti comuni italiani. Ad avanzare l’ipotesi è stata la  Fiab (la Federazione Italiana Amici della Bicicletta), in collaborazione con Ecf, la Federazione europea dei ciclisti  e il movimento “Salvaiciclisti”.
In pochi forse lo sanno ma la legge riconosce l’infortunio solo a chi è vittima di un incidente sul posto di lavoro o comunque solo durante il tragitto casa-lavoro, nel caso in cui si utilizzino i mezzi pubblici. Sono esclusi dalla copertura dunque tutti quelli che ricorrono al mezzo privato e quindi auto, moto e bicicletta. Eppure negli ultimi tempi, sempre più lavoratori optano per la bicicletta come mezzo di locomozione per recarsi a lavoro. E capita inoltre sempre più spesso, che molti lavoratori ciclisti cadano vittime di incidenti; a chi fosse capitato proprio questo, l’incidente è stato liquidato come semplice malattia, senza il riconoscimento di eventuali invalidità e senza le principali tutele degli infortuni sul lavoro.
Con la proposta della Fiab siamo ad una semplice petizione, che per il momento ha però visto la firma di 12 mila italiani e di molti comuni, da Torino a Venezia, da Rimini a Pordenone. La Fiab ha quindi invitato tutti i cittadini a richiedere ai loro comuni di condividere la proposta. A tal proposito è stato creato un apposito sito di riferimento (www.bici-initinere.info), dove è possibile reperire tutta la documentazione necessaria. Tra i materiali disponibili vi sono anche la campagna pubblicitaria dell’iniziativa, un video rivolto ai sindaci, e le testimonianze di chi ha subito incidenti in bici non riconosciuti dall’Inail.
 
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