Nuovo orario Trenitalia, Assoutenti chiede messa a gara dei servizi “spariti”
Messa a gara subito per tutti i servizi di trasporto che Trenitalia si rifiuta di esercitare. E’ quanto chiede Assoutenti per attenuare le conseguenze negative del nuovo orario Trenitalia entrato in vigore l’11 dicembre scorso. Inoltre, nell’attesa di conoscere eventuali manifestazioni di interesse di gestori nazionali o stranieri, l’Associazione chiede che venga imposto ad RFI l’onere di manutenzione ordinaria delle linee chiuse al traffico, affinché non sia sperperato un patrimonio infrastrutturale, di proprietà dei cittadini italiani, ereditato grazie ai sacrifici delle generazioni passate.
“Al termine dell’anno che doveva celebrare il 150° dell’unità d’Italia, spariscono i collegamenti notturni tra il Nord ed il Sud che tanto avevano contribuito nei fatti ad unificare il Paese” sostiene l’Associazione.
In effetti le “novità” non sono trascurabili: per andare da Torino, Milano o Venezia in Calabria o in Sicilia bisognerà sempre cambiare a Roma, con maggiore scomodità e notevole aggravio di costi (biglietto Alta Velocità +InterCity notte da Roma).
“Forse la cosa era inevitabile dopo l’attivazione dell’Alta Velocità tra Torino e Napoli, ma non si è fatto nulla per attutirne l’impatto, almeno sotto il profilo tariffario e della garanzie di coincidenze. Semplicemente folle, poi, è la scelta di attestare gli InterCity notte per la Puglia (sulla dorsale adriatica non c’è AV!) a Bologna, anziché a Milano. C’è da pensare ad una deliberata scelta del vertice di Trenitalia di scoraggiare l’uso in favore delle autolinee a lunga distanza che insistono su questa relazione” spiega Assoutenti.
Non va meglio nel trasporto internazionale: i collegamenti internazionali sono ridotti al lumicino e decorosamente garantiti solo nei confronti della Svizzera (nazione, per altro, extracomunitaria). Nessun treno internazionale al valico di Ventimiglia; nessun treno verso l’Est europeo, inclusala confinante Slovenia; viene meno anche l’unico convoglio diretto da Milano a Monaco di Baviera, assicurato dalle Ferrovie austriache e tedesche (OBB/DB), continuamente boicottate da Trenitalia, come pure i Tgv francesi da Parigi, costretti ad attestarsi a Milano Porta Garibaldi (anziché in Centrale), frutto di una concezione post sovietica del mercato e della concorrenza che sembra ispirare le scelte dell’AD Mauro Moretti;
Secondo Assoutenti “sono oltre 600 i km di linee regionali che si chiudono tra cui la bellissima Sulmona-Castel di Sangro, che costituiva la porta di accesso al Parco Nazionale d’Abruzzo”.
