Il prossimo autunno, verranno installati in 32 milioni di case e aziende i nuovi contatori elettrici 2.0 di Enel. Enel Open Meter, lo smart meter di seconda generazione fa parte della strategia Open Power di Enel, definita come “un processo di rinnovamento verso un concetto di energia aperta, accessibile, tecnologicamente all’avanguardia e sostenibile”. “Il nuovo contatore”, dice Livio Gallo, direttore divisione globale infrastrutture e reti Enel, “è un dispositivo capace di sintetizzare la qualità del servizio con l’innovazione tecnologica e di abilitare la smart home dei nostri clienti”. Il nuovo smart meter promette infatti, dicono dall’azienda, di abilitare servizi a valore aggiunto per il cliente finale, utilizzando un protocollo aperto e pubblico al quale si potranno connettere dispositivi mobili e sistemi di domotica per accedere alle informazioni del contatore.
Ma sembra non essere tutto oro quello che luccica. Secondo l’associazione Codici, il cambio di contatore è piuttosto “una vera e propria imposizione da 3 miliardi di euro da parte delle Istituzioni nei confronti dei cittadini che saranno costretti a sostenere un costo di 120/150 euro per degli apparecchi che vengono presentati come strumenti altamente tecnologici e innovativi ma in realtà possono essere definiti obsoleti ancor prima di essere immessi nel mercato. Per quanto riguarda le possibili riduzioni dei consumi elettrici, la questione è di fatto tutta da dimostrare, dicono all’associazione.
Codici dunque chiede all’Autorità per l’Energia di riaprire il dossier sui contatori, perché secondo a suo avviso “non sono state ben valutate tecnologie più evolute ed economiche” e invita i consumatori che a seguire alcuni semplici consigli:


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