Roma, automobilisti bloccati sul GRA: Codacons lancia azione di risarcimento
Le violente piogge che si sono abbattute in questi giorni sulla Capitale hanno creato non pochi disagi. Mentre la Procura della Repubblica di Roma, grazie all’esposto presentato ieri dal Codacons, indaga sui disagi legati al maltempo nella Capitale, l’associazione lancia un’azione collettiva in favore degli automobilisti rimasti bloccati domenica 15 giugno sul Grande Raccordo Anulare, che così possono avanzare richiesta di risarcimento fino a 2000 euro a testa.
“Il GRA, gestito direttamente dall’Anas S.p.a, è la struttura viaria che, circondando completamente la Capitale, dovrebbe consentire agli automobilisti di raggiungere tutte le diverse zone della città di Roma dall’esterno dell’area urbana oltre a condurre a tutte le uscite per e fuori Roma – si legge nel modello di querela predisposto dal Codacons – conseguentemente il blocco che si è verificato, causa maltempo, ha determinato gravissimi disagi e conseguenze per tutti coloro che si trovavano a percorrerlo per gite, lavoro, o qualunque altra attività, ivi compreso il sottoscritto/a, oltre alla paura, allo stress e ai disagi che ne sono conseguiti”.
“Sono diversi i punti oscuri e gli interrogativi che l’autorità adita deve necessariamente chiarire al fine di verificare eventuali responsabilità e fattispecie penalmente rilevanti in merito alla gestione della emergenza maltempo, sul cosa sia accaduto realmente, sul come mai nonostante le previsioni della protezione civile, Roma è finita nel caos, rilevando come possa trattarsi di una palese inefficienza a 360 gradi da parte della pubblica amministrazione e di tutti soggetti, privati e/o istituzionali, addetti ad attività di controllo e di sicurezza in particolare da parte di Anas S.p.a che gestiste direttamente il GRA”.
“Attraverso questo modulo – spiega l’associazione – gli automobilisti rimasti bloccati sul GRA a causa dell’allagamento della carreggiata, e quelli che per effetto del blocco stradale hanno subito ritardi e danni (ad esempio sul fronte lavorativo e/o personale) possono costituirsi parte offesa in Procura e chiedere un risarcimento pari a 2.000 euro per i disagi patiti”. Il modulo sarà disponibile sul sito www.codacons.it