“Come si può pagare entro il 24 gennaio se non si capisce nemmeno quanto si deve pagare?”: è la domanda che si fa il Codacons di fronte al caos sui pagamenti della Tares e soprattutto della mini-Imu. I cittadini hanno informazioni scarse e confuse, i siti internet dei Comuni non sono aggiornati o non danno adeguati chiarimenti, i Caf vengono presi d’assalto e i bollettini di pagamento in molte città non stanno arrivando.
“In tempi non sospetti il Codacons aveva avvisato che non c’erano i tempi tecnici per pagamenti così ravvicinati – spiega l’associazione – Nel caso della Tares per l’incapacità dei comuni a far arrivare in così breve tempo bollettini di pagamento debitamente compilati o più semplicemente a farli arrivare, visto che molti non li hanno ancora ricevuti (ad es. a Roma) con conseguenti bollettini pazzi e code interminabili agli sportelli,  nel caso della mini Imu per le difficoltà oggettive di calcolo, aggravate dall’assenza di informazioni da parte dei comuni, il più delle volte scarse e confuse”. Da qui la richiesta dell’associazione di spostare di un mese le scadenze dei pagamenti.
Nel mirino del Codacons finiscono anche i comuni italiani, che “non hanno svolto il loro dovere istituzionale di informare correttamente il cittadino” perché non gestiscono adeguatamente i propri siti internet. “Prendiamo il caso della mini Imu – spiega l’associazione – Nella maggior parte dei siti dei comuni sembra che non esista e non vi è alcuna traccia o riferimento all’imposta, nemmeno per informare che non è dovuta. Nella quasi totalità dei casi nei quali non si deve pagare nulla, bisogna organizzare una vera e propria caccia al tesoro per scoprirlo e trovare che l’aliquota sulla prima casa è rimasta quella base al 4 per mille. Insomma in questo caso i comuni se ne sono guardati bene dall’aggiornare i siti. Solo un’esigua minoranza di comuni informa in home page che non si deve nulla, ad esempio quello di Firenze”. Altri siti annunciano che a breve sarà possibile stampare il modello F24: affermazione paradossale, se si considera la vicinanza della scadenza. Nel sito di Roma, aggiunge il Codacons, non si riesce ad accedere al programma di calcolo per un “Internal server error”.
C’è poi la questione del versamento minimo. “Molti comuni, la maggioranza, non dicono nulla a riguardo. Per il Comune di Milano non è dovuto se inferiore a 12 euro (“Attenzione! Se il calcolo risulta minore di 12 euro la Mini Imu non è dovuta!” è scritto sul sito del Comune), per altri, come Roma, la soglia sale a 12,50, ma non riguarda la mini Imu (“La Mini-Imu 2013 deve essere corrisposta anche se l’importo dovuto è inferiore a € 12,50. La soglia minima dei € 12,50 opera solo se la cifra complessivamente calcolata a titolo di IMU per tutto l’anno 2013 è inferiore” è scritto sul sito del Comune), per altri ancora “il versamento deve essere effettuato anche per importi inferiori ad € 12,00 non trattandosi di una obbligazione tributaria autonoma”, in altri si parla di importo annuo (“Imposta minima annua IMU per il pagamento per il Comune di BARI: € 12,00)”. Risultato: il caos, e l’esasperazione, dei cittadini.


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1 thought on “Mini-Imu, Codacons chiede di spostare la scadenza: “E’ il caos”

  1. E’ pazzesco che si mantenga la data del 24 Gennaio quando nemmeno con l’aiuto dei CAF i cittadini riescono a raccapezzarsi, e, se ci riescono, le spese di consulenza superano la tassa

Parliamone ;-)

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