Metro C, allarme Corte dei Conti sui costi. Assoutenti lancia proposta alternativa
Il trasporto pubblico di Roma è di nuovo al centro di una polemica: a due settimane dal caos legato al maltempo che ha visto una città bloccata per alcuni centimetri di neve, è scattato l’allarme sulla Metro C. Qualche giorno fa la Corte dei Conti ha bocciato il progetto per i costi esorbitanti (si parla di 5 miliardi di euro più del previsto).
La Metro C è stata disegnata per collegare la zona Sud orientale fuori il Raccordo Anulare (Montecompatri-Pantano) a quella Nord occidentale (Clodio-Mazzini), con un prolungamento ipotizzato verso il Foro Italico. La linea attraversa il cuore del centro storico, da San Giovanni a Colosseo (T3) e fino a San Pietro.
Ed ecco che si scatenano vere e proprie “guerre di religione” tra chi sostiene che lo schema di rete così come è congegnato va benissimo ed è intoccabile, (nonostante costi 366 milioni di euro per km minimo), e chi bandisce, drasticamente, altre metropolitane a Roma, proponendo alternative un po’ fantasiose quanto inutili e dannose (ad esempio autobus “ipertecnologici” falsamente definiti tram, con grave inganno terminologico)
Assoutenti UTP, insieme all’ Osservatorio Regionale Trasporti, si dissocia da queste polemiche e lancia una proposta alternativa, partendo dal presupposto che investire nel trasporto metropolitano periferico della città sia necessario e indispensabile.
“Meno scavi sotto il centro storico e più linee in periferia”: il centro storico di Roma, infatti, è già sufficientemente collegato e potrebbe essere integrato con rete tranviaria (il “vero” tram con due rotaie di acciaio) senza un dispendio di soldi eccessivo. “Il nostro obiettivo è di permettere ai cittadini di muoversi in modo comodo e capillare per la città anche e soprattutto per chi viene dalle periferie”.
Non bisogna dimenticare che la metropolitana rappresenta al massimo un terzo delle infrastrutture su ferro necessarie per la città; occorre un serio riequilibrio degli investimenti in favore degli altri due terzi (ferrovie e rete tramviaria), raggiungendo aree molto più ampie e non solamente pochi itinerari. Nei prossimi giorni Assoutenti UTP presenterà i dettagli, ecco intanto un anticipo:

- Prima di procedere oltre, sbloccare i finanziamenti per la rete tramviaria, priorità a Togliatti e TVA.
- Unificare le linee C e D, con uno schema simile al PRG 1962. Dal Colosseo, per Piazza Venezia, poi il percorso ex D (ma con stazioni fuori delle aree stradali), per Stazione Trastevere e Magliana Nuova, e da qui, anziché l’EUR, verso Via Frattini, Trullo e Corviale.
- Recuperare la linea E per Tor de’ Cenci, già finanziata con la legge 211, poi cancellata
- Linea locale leggera su ferro (modello “Genova”) sulla Cassia da La Giustiniana FS a Tor di Quinto
- Valutare ipotesi di recupero della linea ex SDO (D), in sopraelevata (tangenziale intermedia fra tram Togliatti e FR1, collegamento tra periferie).