Manovra, protesta NCC. UNC: serve liberalizzare licenze
Nessuna intesa tra governo e rappresentanti delle attività NCC.
“Esprimiamo la nostra totale insoddisfazione dopo l’incontro con il vice ministro ai Trasporti“, afferma il presidente di Anitrav, Mauro Ferri al termine dell’incontro al Ministro dei trasporti. Non va avanti la proroga della 29/1 quater, si prepara un emendamento da presentare al Senato in cui sostanzialmente verranno provincializzate le attività Ncc. Questo significa che la sede dell’impresa e la rimessa devono essere nello stesso territorio in cui è stato rilasciato il titolo autorizzativo. A questo punto lasciamo la piazza in mano alla categoria”.
La protesta in corso si riferiscono alla possibile entrata in vigore della legge 29/01 quater del 2009, che impone ai titolari di autorizzazioni Ncc obblighi molto stringenti che, a loro dire, non consentono di svolgere le prestazioni lavorative. In primis a fare infuriare gli operatori è l’obbligo di rientrare nella rimessa al termine di ogni servizio.
“È evidente che non si può sostenere una regola assurda secondo la quale l’inizio ed il termine di ogni singolo servizio di noleggio con conducente devono avvenire alla rimessa, situata nel comune che ha rilasciato l’autorizzazione. Una regola introdotta per volontà dei tassisti nel 2008 e non prevista nella norma quadro originaria del 1992”, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Una modalità che renderebbe il servizio inefficiente e graverebbe sulle tasche dei consumatori, visto che il maggior costo del viaggio sarebbe poi traslato sul cliente finale” prosegue Dona.
Un emendamento dei relatori, depositato in commissione Bilancio al Senato, prevede che gli Ncc possano operare in ambito provinciale ma senza dover tornare sempre in rimessa. “Sarebbe un passo avanti ma quello che serve è una vera liberalizzazione delle licenze, in modo che ognuno possa fare il tassista o svolgere il servizio di noleggio con conducente dove vuole. Altrimenti, come già proposto dall’Autorità dei trasporti, devono essere le regioni e non le città o le province a diventare gli ambiti territoriali di riferimento per tutti i servizi di trasporto di passeggeri”, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Anche la deroga al rientro in rimessa, permessa solo se nel foglio di servizio sono già indicate più prenotazioni oltre la prima, è decisamente insufficiente. Nell’era delle app e della connettività, siamo ancora ai fogli di servizio. Le corse devono poter essere prese in ogni momento e con qualunque modalità, senza l’obbligo di rientrare in rimessa”, conclude Dona.