Mafia Capitale, Confconsumatori Lazio ammessa parte civile al processo
Confconsumatori Lazio è stata ammessa come parte civile nel caso di mafia capitale: il 25 marzo scorso, il Presidente della II° Sezione del Tribunale Penale di Roma, ha emesso ordinanza con la quale ha ammesso la costituzione di parte civile della Confconsumatori Federazione Regionale Lazio nel procedimento penale pendente principalmente a carico di Alemanno Giovanni, ex Sindaco di Roma.
“Con il presente processo, con le dovute cautele per un procedimento ancora in corso – afferma l’avv. Barbara d’Agostino – Presidente della Confconsumatori Lazio – la vicenda, nella quale, a quanto consta, sono coinvolti alti Funzionari della Pubblica Amministrazione, rappresenta, in modo drammatico un sistema corrotto in ambienti insospettati, che dovrebbe svolgere la funzione con il fine specifico della tutela del servizio pubblico, nonché gestione corretta e pulita dei soldi pubblici e, nel caso odierno, la Confconsumatori Lazio, è nuovamente confermata la legittimazione alla costituzione quale parte civile nel processo ”.
Particolarmente importante, quindi, è la conferma da parte del Tribunale Penale di Roma della legittimazione di Confconsumatori Federazione Regionale Lazio a rappresentare interessi diffusi in un processo penale.
L’Avv. Chiara de Bellis e l’Avv. Eleonora Centonze incaricate per la costituzione di parte civile dichiarano “Si tratta di una importante e fondamentale conferma del riconoscimento del ruolo di ConfConsumatori Federazione Regionale Lazio – quale associazione che agisce a tutela dell’interesse generale e comune di un’intera categoria di utenti, posto che tra i fini istituzionali della predetta associazione vi è precipuamente la difesa e della tutela dei cittadini, intesi come utenti e consumatori, che fruiscono quotidianamente dei servizi e dei beni pubblici erogati dall’apparato della Pubblica Amministrazione, in modo che sia assicurato e garantito il corretto esercizio della funzione amministrativa in ottemperanza ai principi inderogabili di legalità, di buon andamento, di trasparenza e di imparzialità, principi costituzionalmente sanciti che devono ispirare l’attività degli apparati burocratici statali oltreché quella degli enti pubblici territoriali ed istituzionali ”
Inoltre è una decisione che si pone in piena continuità con quanto già affermato dalla Suprema
Corte di Cassazione in numerose pronunce e da ultimo con la sentenza numero 35104 emessa il 22 giugno 2013 nel cotesto della quale si è affermata solennemente la legittimazione dell’associazione ConfConsumatori a costituirsi parte civile in un procedimento penale allorquando le condotte criminose oggetto del giudizio abbiano leso gli scopi primari e le specifiche finalità dell’ente senza scopo di lucro in quanto il reato determina conseguenze dannose anche all’associazione che ha istituzionalmente assunto la tutela e la salvaguardia di un determinato diritto quale proprio obiettivo principale”.