Rivedere le norme sulla class action previste nel decreto liberalizzazioni, facendo in modo che l’adesione all’azione di classe da parte dei cittadini sia più semplice e meno onerosa: è la richiesta che arriva dal responsabile  consumatori e commercio del Pd, Antonio Lirosi.
“Va nella direzione opposta alla maggior parte degli emendamenti presentati in Commissione industria al Senato l’eventuale decisione di lasciare al Tribunale delle imprese la competenza a trattare le richieste di class action – afferma Lirosi in una nota –  Una scelta, forse sostenuta dal Ministero della giustizia, che non è condivisibile perché renderebbe ancora più difficoltoso l’accesso alla giustizia da parte dei cittadini. Sarebbero, al momento, solo dodici le sedi territoriali delle istituende “Sezioni specializzate per le imprese” che peraltro rischiano l’ingolfamento subito per il fatto che l’ampio raggio di competenze non sembra suffragato dalla presenza di organici adeguati. Inoltre tutto ciò rappresenterebbe un ulteriore disincentivo all’utilizzo di questo strumento di tutela collettiva per i consumatori che finora è risultato impraticabile a causa delle limitazioni introdotte dal Governo Berlusconi nel 2009, con una controriforma sulla class action approvata dal centro-sinistra con la Finanziaria del 2008”.
Lirosi chiede che il Ministero dello Sviluppo Economico “si esprima favorevolmente sull’emendamento presentato dai senatori del PD per rendere più facile e meno oneroso l’adesione alle azioni di classe da parte dei singoli consumatori, dando anche la possibilità alle parti di trovare anzitempo un accordo sulla liquidazione del danno, sotto la vigilanza del giudice”.
“Chiediamo una class action a portata dei cittadini”, rilanciano le associazioni dei consumatori. “Siamo contrari all’eventuale decisione di lasciare al Tribunale delle imprese la competenza a trattare le richieste di class action. Una eventualità che diventerebbe un ostacolo per l’accesso alla giustizia da parte dei consumatori”. Sono le parole di Adoc, Adiconsum, Cittadinanzattiva, Federconsumatori e Movimento Consumatori: le associazioni denunciano che “tutto ciò rappresenterebbe un ulteriore disincentivo all’utilizzo di questo strumento di tutela collettiva per i consumatori che finora è risultato impraticabile a causa delle limitazioni introdotte dal Governo Berlusconi nel 2009”.
“Abbiamo bisogno che si renda più semplice l’adesione alle azioni di classe da parte dei singoli cittadini, che siano legittimate le associazioni di consumatori a promuovere la class action e che venga data  la possibilità alle parti di trovare anche prima un accordo sotto la vigilanza del giudice sulla liquidazione del danno”, concludono.


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)