Battuta d’arresto per le liberalizzazioni previste dal decreto “Salva – Italia”.  In un emendamento dei relatori Leo e Baretta alla manovra depositato nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera si inserisce il termine del 31 dicembre 2012 per l’abrogazione di una serie di restrizioni. Si va dal divieto di esercitare un’attività al di fuori di una certa area geografica all’imposizione di distanze minime tra negozi, bar, ecc. Escluse invece le farmacie sulle quali si sta trattando. Oggi Federfarma fa sapere che in un’interrogazione presentata alla Commissione europea, il Presidente dei deputati del PDL al Parlamento europeo, on. Mario Mauro, chiede “di verificare se le misure proposte dal Governo italiano in merito alla liberalizzazione della vendita dei farmaci nella grande distribuzione e nelle parafarmacie è compatibile con la tutela della salute del consumatore, soprattutto in merito ai farmaci di fascia C che necessitano non solo di una prescrizione medica, ma anche di una particolare attenzione nella loro assunzione.” Il deputato osserva che “la preoccupazione riguarda soprattutto la garanzia del massimo livello di tutela della salute dei cittadini e dell’indipendenza economica e tecnica del professionista impegnato nel campo della salute.” Queste misure – prosegue l’on. Mauro – metterebbero l’Italia nelle condizioni di essere l’unico Paese al mondo in cui non vi è l’esclusività della dispensazione del farmaco con ricetta in farmacia. Analoghe interrogazioni risultano presentate al momento dall’on. Sergio Silvestris (PDL) e dall’on. Antonello Antinoro (UDC).
Dal 31 dicembre 2012, verranno quindi abolite le seguenti restrizioni:
Posizione dell’attività
Divieto di esercizio di una attività economica al di fuori di una certa area geografica e l’abilitazione ad esercitarla solo all’interno di una determinata area (ad esempio i taxi).
Distanze minime
L’imposizione di distanze minime tra le localizzazioni delle sedi deputate all’esercizio di una attività economica.
Più sedi
Il divieto di esercizio di una attività economica in più sedi.
Categorie escluse
La limitazione dell’esercizio di una attività economica ad alcune categorie o divieto, nei confronti di alcune categorie, di commercializzazione di taluni prodotti.
Forma giuridica
La limitazione dell’esercizio di una attività economica attraverso l’indicazione tassativa della forma giuridica richiesta all’operatore.
Prezzi minimi
L’imposizione di prezzi minimi o commissioni per la fornitura di beni e servizi.
Servizi complementari
L’obbligo di fornitura di specifici servizi complementari all’attività svolta.
 


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