“Le liberalizzazioni, quelle che nelle intenzioni di Monti avrebbero dovuto far crescere l’Italia, sono diventate un flop, dopo l’ennesimo annacquamento”. Secondo la stima di Casper – Comitato contro le speculazioni e per il risparmio (Adoc, Codacons, Movimento Difesa del cittadino e Unione Nazionale Consumatori) – nel 2012 il Dl Cresci Italia determinerà un risparmio per una famiglia media italiana pari ad appena 265 euro annui.
“Dopo l’ennesima vittoria di una casta, quella degli avvocati, (che ha ottenuto l’eliminazione dell’obbligo del preventivo scritto, pena provvedimento disciplinare dell’ordine di riferimento, prevedendolo solo su richiesta del cliente) si annulla anche il risparmio di 200 euro che una famiglia media avrebbe avuto rivolgendosi ad un professionista – si legge in una nota del Comitato. 
“Il risparmio per una famiglia media, dopo essere passato dai 900 euro annui delle prime bozze ai 465 euro della versione presentata in conferenza stampa, per via dei passi indietro sui saldi liberi, farmaci di fascia C nelle parafarmacie e riscatto del benzinaio dall’asservimento alla compagnia petrolifera, scende quindi ora ad appena 265 euro annui a famiglia”.
Casper invita Monti “a porre la fiducia sulla prima bozza, prima che i parlamentari finiscano per annullare del tutto quel poco che è rimasto, portando a zero i benefici per le famiglie”. “L’unica cosa rilevante rimasta nel decreto liberalizzazioni è la separazione Snam Rete Gas da Eni, che però non produrrà alcun beneficio concreto per le famiglie nel corso del 2012. Se, quindi, Monti vuole avere quest’anno un Pil superiore al -1,2% previsto da Bankitalia, sarà meglio che faccia ben altro”.
Nel settore professioni, ad esempio, come sostenuto ieri anche dal vice direttore generale di Bankitalia Salvatore Rossi, davanti alla commissione Industria del Senato, occorre non preservare “gli attuali stretti limiti all’accesso da parte di altri soggetti”, che tradotto significa non costringere il consumatore, ad esempio, ad andare dal notaio per ogni minima cosa.
Inoltre bisogna intervenire seriamente anche su banche, assicurazioni, compagnie telefoniche, commercio.
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