Benzinai sul piede di guerra. Denunciano che sulle liberalizzazioni “il Governo fa retromarcia su tutta la linea di fronte alla potente lobby dei petrolieri, i cui privilegi non vengono neanche scalfiti ma persino rafforzati dalle misure che sono in procinto di essere varate”. Il Coordinamento Nazionale Unitario di Faib Confesercenti e Fegica Cisl ha dichiarato l’immediato stato di agitazione e la chiusura per sciopero degli impianti stradali e autostradali di 10 giorni. Le date, annunciano, saranno rese note se e non appena le bozze di decreto circolate dovessero essere confermate ufficialmente.Nessun impianto ‘multimarca’, così come anche l’Antitrust aveva recentemente chiesto”, e nessuna libertà per i gestori di rifornirsi sul libero mercato alle condizioni più convenienti per poter dare agli automobilisti italiani prezzi più bassi dei carburanti, denunciano Faib e Fegica, lamentando che il provvedimento annunciato riguarderà pochi impianti proprietari. “Il Governo si limita a gettare fumo negli occhi dell’opinione pubblica “liberando” solo chi è già libero, cioè i proprietari gli impianti: alla fine il provvedimento non riguarda più di 500 impianti su 25.000”, affermano le due sigle, per le quali rimarrà e verrà completato il “controllo dei petrolieri sull’intera filiera” del carburante, perché “ogni compagnia potrà fissare le condizioni contrattuali che vuole, con ogni singolo benzinaio, senza nessuna tutela, nessuna contrattazione, nessuna mediazione collettiva”. Per i benzinai, il risultato dei provvedimenti in discussione sarà una distribuzione dei carburanti ingessata e prezzi sempre più elevati per gli automobilisti.
Piuttosto critiche nei confronti di quanto previsto nella bozza sulle liberalizzazioni sono anche Federconsumatori e Adusbef. Affermano i due presidenti Rosario Trefiletti e Elio Lannutti: “Non ammettiamo nessun passo indietro sulle liberalizzazioni. Sono processi essenziali, non solo per lo sviluppo e la modernizzazione del nostro Paese, ma soprattutto per il risparmio delle famiglie”. Il riferimento è proprio ai carburanti. “Nella nuova bozza la possibilità di superare il differenziale tra prezzo dei carburanti rete ed extrarete, e di trasformare quindi i distributori in “plurimarchio” è limitata ai soli distributori proprietari degli impianti. È una vera e propria farsa”, affermano le due associazioni, per le quali in questo modo si annullano i vantaggi per gli automobilisti.


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