Le liberalizzazioni potranno garantire una crescita del Pil pari all’1%. Piace all’Antitrust il decreto Cresci Italia e piacciono le misure pro-concorrenziali introdotte in diversi settori, dall’energia al gas alla previsione di un’Autorità per i trasporti. Ad eccezione delle criticità nel settore dei servizi finanziari e assicurativi, dove l’Antitrust evidenzia l’esistenza di disposizioni che potrebbero portare a intese fra operatori concorrenti. La richiesta: far sì che, nell’abbinamento fra un mutuo e una polizza vita, sia chi chiede il mutuo a selezionare la polizza più conveniente.
Le considerazioni sul decreto Cresci Italia sono state presentate dal presidente Antitrust  Giovanni Pitruzzella, in audizione ieri in commissione industria al Senato. Secondo l’Authority, “applicando all’Italia l’impatto delle liberalizzazioni osservato negli ultimi dieci anni, nella media dei paesi OCSE, si potrebbe ottenere una crescita pari ad almeno l’1% del Pil, ovvero ricchezza per circa 13 miliardi di euro”.
Bene le misure pro-concorrenziali introdotte nel settore delle professioni, del’energia e del gas (con la previsione della separazione di Snam Rete Gas da Eni) e dei trasporti (deve arrivare un’Autorità di regolazione), le disposizioni critiche riguardano servizi finanziari e assicurativi.
In relazione alle commissioni interbancarie a carico degli esercenti sulle transazioni fatte con carta di pagamento, l’Antitrust evidenzia che “pur valutando con favore l’eliminazione del riferimento al limite dell’1,5%, non può non rilevarsi la criticità della previsione di un accordo tra gli operatori del settore e associazioni di operatori concorrenti per definire le regole generali per assicurare una riduzione delle commissioni interbancarie”. Il timore, in sintesi, è che si creino intese fra gli operatori.
Rilievi anche sull’abbinamento mutuo-polizza assicurativa sulla vita, che può favorire effetti restrittivi in termini di concorrenza e la realizzazione di intese fra gruppi a partire dall’offerta di due preventivi di gruppi assicurativi. Sostiene l’Antitrust che “al fine di innescare un virtuoso processo competitivo nel mercato dei prodotti assicurativi, occorrerebbe prevedere la possibilità per i richiedenti del mutuo di selezionare liberamente il prodotto che, tra quelli disponibili sul mercato in possesso delle caratteristiche preventivamente individuate e comunicate dal soggetto erogatore del mutuo, sia maggiormente conveniente per i medesimi richiedenti”.
Criticità ci sono inoltre nell’obbligo, per il settore RC auto, di confronto fra tre tariffe diverse: questo “è suscettibile di disincentivare il ‘plurimandato’ e, al contempo, incentivare il permanere di agenti monomandatari che offrono il solo prodotto della compagnia della quale sono agenti, dopo aver semplicemente scaricato (senza pertanto alcun vero confronto concorrenziale) le offerte già disponibili al pubblico su Internet di altre compagnie”. In questo modo non si avrebbe concorrenza, garantita invece dallo sviluppo di “reti di agenti realmente plurimandatari”.
In audizione, l’Antitrust ha inoltre sottolineato la necessità di innalzare fino a 5 milioni di euro i limiti previsti per le sanzioni in materia di tutela del consumatore: quelle attuali sono inadeguate, specialmente per gli illeciti più gravi.


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