Liberalizzazione farmacie, si discute. Domani audizione del MNLF
“Siamo pronti al dialogo e siamo favorevoli all’apertura di nuove farmacie, senza però che si superino le 21 mila farmacie totali su tutto il territorio”. Così il presidente di Federfarma, Anna Rosa Racca, intervenendo in una conferenza stampa organizzata dall’associazione e specificando che al momento “lo sciopero resta sospeso ma che in ogni caso la categoria rimane in stato di agitazione”. Federfarma contesta 2 profili di incostituzionalità del decreto sulle liberalizzazioni: il primo riguarderebbe il comma 11 dell’art. 11 in base al quale le farmacie urbane, tramite un apposito fondo costituito presso l’Enpaf, dovranno partecipare al finanziamento delle farmacie nei Comuni con meno di 1.000 abitanti.Secondo l’ufficio giuridico di Federfarma questa norma, che “accolla al privato il costo di un servizio pubblico”, viola gli articoli 3 e 41 della Costituzione.
L’altro profilo di incostituzionalità riguarderebbe, invece, il comma 12 dell’art. 12 in base al quale le farmacie avranno l’obbligo, superato un determinato livello di fatturato (ancora da definire), di avvalersi di uno o più farmacisti collaboratori, pena la perdita di convenzione con il Servizio sanitario nazionale. Secondo Federfarma essendo il convenzionamento essenziale per la farmacie, in questo modo si finisce per stabilire “un vero e proprio imponibile di mano d’opera”, che è stato dichiarato illegittimo dalla sentenza n.78 del 1958 dalla Corte Costituzionale.
Intanto si levano da più parti inviti al Governo a non cedere alla lobby dei farmacisti. “Crediamo che il decreto sulle liberalizzazioni nel settore farmaceutico introduca notevoli vantaggi per i cittadini. L’aumento del numero di farmacie, l’ampliamento degli orari di apertura e la possibilità di praticare sconti sui farmaci di fascia C e A acquistati con ricetta bianca porterà un aumento dell’occupazione e soprattutto una riduzione dei prezzi per i cittadini. Per questo chiediamo al Governo di non retrocedere sulla decisione presa”. A dirlo Francesca Moccia, coordinatrice nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva. Mentre per domani pomeriggio è in programma l’audizione del Movimento Nazionale Liberi Farmacisti.
i farmacisti non vogliono far entrare nessuno nel loro club di ricchissimi privilegi, è davvero una vergognosa casta questa, in italia si liberalizzato tutto forchè questi intoccabili, vedete il programma delle Iene per esempio, vedete a che prezzi rivendono le loro licenze, (svariati milioni di euro,5,6,7,), di padre in figlio, il resto fuori dalle…. come si ereditano i pricipati e i regimi feudali, bisogna liberalizzarle come tutti le altre attivita’, cosi’ si creera’ nuova occupazione, il prezzi per l’utente sara’ piu’ basso perchè in regime di libera concorrenza e liberi di fare sconti. Certo che anzicche’ avere guadagni da 12000 euro netti al mese minimo qualcuno guadegnera’ finalmente un po’ meno, se non ora quando????????
Povero Michele . Da un genitore che ha acquistato in società una farmacia per la propria figlia.
presumo che Lei non conosca bene la questione,mio padre nel 1950 si laureo’ in farmacia ed era figlio di contadini del sud quindi divento’ direttore di una farmacia a Raddusa dove risiedevano solo donne vecchi e bambini,gli uomini erano tutti emigrati,pur di lavorare dopo l’orario di apertura consegnava anche i farmaci nelle campagne dove risiedevano i contadini dopo qualche anno firmo’ un bel mazzo di cambiali e acquisto’ una farmacia e dopo pochi anni mori’ lasciando tre figlie e una moglie…. posso ancora continuare dicendo che mia madre mi ha fatto studiare e con grandi sacrifici mutui e debiti abbiamo ricomprato quella farmacia….le assicuro che ho pagato 150000 euro(dimostrabili) ai terremotati dell’abruzzoe do lavoro a 6 persone pertanto il mio reddito non ha niente a che vedere con quelli da lei prospettati CONCLUDO se il mio fatturato scende del 35% lei non pensa che io licenziero’ i collaboratori non laureati e lei crede alla favola che qualcuno li riassumera’?
il prof. Monti ha parlato di liberalizzazione del lavoro confondendo tra lavoro fisso e occupazione.In italia andrebbe garantita l’occupazione e cioe’ il diritto ad avere un lavoro(nelle fasi di cambiamento accompagnato dagli ammortizzatori sociali).
Inoltre vi chiedo quante volta siete usciti dalla vs farmacia senza scontrino?
e dal vs parrucchiere,estetista,dentista,ingegnere,architetto,avvocato ecc..
con orgoglio posso dire che la mia categoria ha sempre fatturato/pagato tutto ecco perche’ lei vede il reddito alto inoltre il giorno di natale/festivita’ siamo gli unici a prestare servizio gratuito per lo stato e per i cittadini