Con il nuovo orario ferroviario è praticamente scomparso il collegamento fra Ravenna, la Bassa Romagna e Firenze: nonostante i collegamenti fra Faenza e Firenze siano sempre pieni di turisti e pendolari, questi sono sempre più difficili. “Pochi sanno che sarebbe possibile collegare Ravenna e Ferrara con Firenze in appena 2 ore, senza dover passare per Bologna e spendendo appena una decina di euro”, risparmiando in questo modo sull’alternativa dell’Alta velocità: la denuncia viene da Legambiente, che paventa una “manovra” studiata per favorire proprio l’Alta Velocità.
“Nei mesi scorsi – racconta Yuri Rambelli, Presidente del circolo Legambiente A. Cederna – avevamo raccontato come dalla Bassa Romagna, così come da Ravenna, fosse possibile raggiungere direttamente Firenze in treno attraverso il collegamento ferroviario via Faenza, un’alternativa comoda ed economica per collegare la Romagna con il capoluogo toscano, poi con il nuovo orario la sorpresa: il treno è sparito. Sarà un caso o c’è la precisa volontà di costringere i viaggiatori a prendere il frecciarossa Bologna-Firenze?”. Con il vecchio orario, spiega l’associazione, il treno in partenza da Lugo alle 7.00 arrivava in pochi minuti a Faenza e dopo una sosta di appena 4 minuti ripartiva per Firenze: una soluzione che permetteva di raggiungere il capoluogo toscano nello stesso tempo che si impiegherebbe passando da Bologna e prendendo il Frecciarossa, ma spendendo un terzo della cifra. Era però un “treno fantasma”, in quanto con la sosta a Faenza il regionale cambiava codice, diventando a tutti gli effetti un altro treno, anche se materialmente era lo stesso, e visto il tempo di sosta breve in stazione non era nemmeno segnalato come coincidenza. Col nuovo orario il treno è stato posticipato di qualche minuto: parte da Lugo alle 7.12 e arriva a Faenza alle 7.30, quando il corrispondente treno per Firenze è partito da 10 minuti. Inoltre sosta a Faenza per ben 50 minuti e riparte per Firenze solo alle 8.20.
Denuncia l’associazione: “Sia sulla direttrice Lavezzola-Lugo-Faenza che su quella tra Ravenna e Faenza è ora praticamente impossibile un collegamento diretto con Firenze. I già pochi treni sono stati infatti in gran parte sostituiti da autobus che impiegano il doppio del tempo, non garantiscono lo stesso livello di comfort e sicurezza e quasi mai consentono di prendere la coincidenza per Firenze, a meno di non voler attendere un’ora in stazione a Faenza”.
“Viene da chiedersi – aggiunge Rambelli – se siamo di fronte ad un caso di pessima gestione dei trasporti o peggio ad una volontà esplicita di disincentivare il traffico sulle linee minori. Spesso infatti come giustificazione di queste soppressioni si citano i costi, ma cosa c’entra con i costi far “ritardare” un treno o un autobus di 10 minuti, giusto in tempo per perdere la coincidenza?”
Il caso della ferrovia Faenza-Firenze, aggiunge Legambiente, è esemplare delle potenzialità delle linee considerate minori: “un’estensione del servizio a Ravenna e alla Bassa Romagna consentirebbe di realizzare un collegamento rapido tra città d’arte sul triangolo Ravenna-Firenze-Ferrara, oltre a rappresentare un “servizio metropolitano” della provincia di Ravenna, con un bacino di utenza notevole e una sostenibilità, sia ambientale che economica evidente. Forse anche troppo, visto che un collegamento rapido con Firenze renderebbe superfluo, almeno per i romagnoli, l’utilizzo della linea ad alta velocità tra Bologna e Firenze”.


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