L’aiuto concesso dall’Italia ai suoi produttori di latte, sotto forma di pagamento differito, è incompatibile con il mercato interno. E’ la decisione adottata oggi dalla Commissione Europea che boccia quindi l’aiuto relativo alla proroga del prelievo sul latte. In una nota si ricostruisce la storia: con la decisione 2003/530/CE Bruxelles ha autorizzato l’Italia a sostituirsi ai suoi produttori per versare al bilancio dell’UE l’importo dovuto a titolo del prelievo sul latte per il periodo dal 1995-1996 al 2001-2002 e a recuperare tale somma dai produttori in 14 rate annuali di pari importo senza interessi.
Nel 2011 l’Italia ha approvato una legge che concede ai produttori di latte una proroga semestrale per il versamento di una delle rate. I produttori che si sono avvalsi di questa proroga hanno beneficiato di un aiuto equivalente a un prestito senza interessi che nessuna norma in materia di concorrenza permette di giustificare. Per di più la proroga di pagamento, oltre a comportare una violazione della decisione del Consiglio, poiché non è più rispettata l’uniformità delle rate, istituisce, per i beneficiari, un sistema di rateizzazione dei pagamenti che non è più disciplinato dalla decisione del Consiglio e che non è peraltro giustificabile da alcuna norma in materia di concorrenza. L’Italia dovrà recuperare gli aiuti incompatibili maggiorati degli interessi dovuti. Nella fase di recupero, tuttavia, gli aiuti conformi alle disposizioni del regolamento agricolo de minimis non saranno considerati come aiuti di Stato e non saranno pertanto recuperati.


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)