I Direttori Generali delle autorità per l’aviazione civile di Italia, Francia, Germania e Spagna hanno inviato una richiesta alla Commissione Europea, volta a colmare un attuale gap normativo, per individuare alcuni servizi minimi che le compagnie aeree devono includere nel prezzo del biglietto aereo. E’ quanto si legge in un recente comunicato stampa dell’Ente nazionale per l’aviazione civile, che si pone l’obiettivo di sottoporre all’attenzione della Commissione europea il fenomeno legato a pratiche commerciali scorrette e iniziative poco trasparenti poste in essere da alcuni vettori aerei low cost nei confronti dei consumatori. Le recenti vicende che hanno coinvolto Ryanair e Wizzair sulla nuova policy del bagaglio a mano che doveva entrare in vigore dal 1° novembre 2018 e che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deciso di sospendere in via cautelare dopo l’avvio di un procedimento istruttorio sono solo alcuni esempi da cui è partita la richiesta dell’ Enac verso la Commissione.

Secondo le quattro Autority di settore promotrici dell’iniziativa infatti, le nuove regole che alcune compagnie aeree hanno attuato comportando un pagamento aggiuntivo per i bagagli o l’assegnazione dei posti, non garantiscono una piena tutela dei passeggeri in termini di qualità dei servizi forniti ai cittadini. Stando alle comunicazioni dei Direttori generali delle quattro Autorità europee coinvolte, le tutele da attenzionare rientrerebbero nei servizi minimi da garantire ai passeggeri con l’acquisto del biglietto, tra le quali, appunto , il bagaglio a mano e da stiva incluso nel prezzo del biglietto, la larghezza e passo minimi tra i sedili, l’assegnazione obbligatoria e gratuita del posto adiacente a un minore o a una persona con mobilità ridotta con cui si viaggia.

Quello che serve secondo le Autority è di fare maggiore chiarezza sul biglietto aereo che si acquista, per riuscire a colmare l’attuale carenza normativa. A oggi infatti, non c’è uno standard minimo di servizi garantiti agli utenti del trasporto aereo che i vettori devono osservare e includere nel prezzo finale del biglietto aereo che si acquista, ma le compagnie hanno piena libertà di orientare una policy piuttosto che un’altra a loro discrezione, con il rischio di andare a aumentare i prezzi dei servizi considerati accessori, che di fatto sono la base per poter volare senza costi aggiuntivi o sorprese successive all’acquisto del biglietto. In pratica le Autorità Europee sull’esempio degli Stati Uniti, chiedono alla Commissione di armonizzare una nuova normativa a livello europeo in grado di tutelare già nella fase precontrattuale i consumatori andando a garantire quegli standard minimi necessari. Quindi non solo protezione dei diritti del passeggero secondo gli attuali regolamenti comunitari , ma anche tutela dei consumatori per il diritto alla garanzia di uno standard minimo. L’auspicio dell’ Enac è che la richiesta venga presa in carico e presto si arrivi a una nuova disciplina europea dei diritti minimi garantiti.

 

di Claudia Ciriello


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