Si ritorna a parlare di Iva sulla Tia. Tutti ricorderanno il susseguirsi di eventi culminato con la sentenza della Corte Costituzionale del 2009 secondo cui l’Iva sulla tassa d’igiene ambientale non è dovuta e per questo va restituita ai cittadini che l’hanno indebitamente pagata. La notizia è che i due miliardi di euro – a tanto ammonta la somma che deve essere rimborsata ai cittadini – resterà nelle casse del ministero dell’Economia. “I soldi non li restituiremo, l’interesse generale sul rispetto del vincolo di bilancio deve prevalere sul seguire la legge” ha affermato la direzione generale delle Finanze del ministero dell’Economia in un incontro con i rappresentanti di Altroconsumo.Per l’associazione di consumatori la misura è colma, come testimoniato anche dalle 35.000 adesioni di cittadini alla petizione online promossa da Altroconsumo stessa. Ecco perché Altroconsumo ha inviato 67 diffide, 56 dirette alle principali municipalizzate più 11 Comuni che gestiscono direttamente la Tia, con l’intimazione a sospendere la riscossione dell’imposta e a rimborsare i cittadini. Allo stesso tempo l’Associazione ha dato il via anche a otto class action verso le maggiori municipalizzate che coprono bacini importanti come Roma, il Veneto, l’Emilia Romagna, Livorno, la Toscana, Trento.
“Più trasparenza ed efficienza da parte del Fisco: i rimborsi sono un atto dovuto e il Governo deve vigilare sull’applicazione delle leggi e sulla diffusione delle informazioni circa le agevolazioni che di diritto spettano al contribuente” ha dichiarato Paolo Martinello, presidente di Altroconsumo.
Ai consumatori che chiameranno il numero verde 800.18.99.72 sarà messo a disposizione un modulo di richiesta di rimborso da inviare alla municipalizzata o al Comune di riferimento dove sia adottata la Tia.


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1 thought on “Iva sulla Tia, Altroconsumo contro inerzia del Governo: 67 diffide e 8 class action

  1. Si invoca da parte del Governo di rispettare le Leggi Italiane e nei fatti è proprio il Governo che non le rispetta come le leggi con azioni retroattive,la lotta all’evasione,la impossibilità di ridursi gli stipendi o gli emolumenti (perchè anticostituzionali,come stabilito dal CsM che che lo decide in quanto direttamente interessato).La Casta fa e disfa a suo piacimento anche contro le Leggi che invece dovrebbero difendere.

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