Scende la propensione al risparmio delle famiglie. Nel secondo trimestre del 2017 la propensione al risparmio – definita come il rapporto fra risparmio lordo e reddito lordo disponibile – è stata pari al 7,5%, con una flessione dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dell’1,5% rispetto allo stesso periodo del 2016. Questa diminuzione, spiega l’Istat, “deriva da una crescita della spesa per consumi finali più sostenuta rispetto a quella registrata per il reddito disponibile”.

La pressione fiscale è stata pari al 41,8%, invariata rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I dati diffusi oggi dall’Istat dicono che “il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dello 0,4%. Di conseguenza, la propensione al risparmio è diminuita di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, scendendo al 7,5%. La flessione è dell’1,5% rispetto allo stesso periodo del 2016”.

Scende il potere d’acquisto, in flessione dello 0,3% su base annua. L’Istituto di statistica spiega che il potere d’acquisto delle famiglie “è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente, a fronte di un aumento del deflatore implicito dei consumi pari a quello del reddito disponibile (0,2%). In termini tendenziali il reddito disponibile è aumentato dello 0,9% mentre il deflatore implicito dei consumi è aumentato dell’1,3%, determinando una flessione del potere di acquisto dello 0,3%”.


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