Le polemiche sull’Imu hanno messo a nudo alcuni aspetti di iniquità della tassa, palesi fin dal primo giorno in cui essa è entrata in vigore. La differenza è che adesso se ne parla apertamente, anzi il futuro dell’Imu è al centro della campagna elettorale. “Ancora prima del giudizio dell’Unione Europea, la nostra personale valutazione sull’Imu è frutto delle migliaia di segnalazioni che arrivano ogni giorno ai nostri sportelli da parte dei consumatori che raccontano le difficoltà nel far quadrare i conti e la frustrazione nel vedere aggredire un bene come la casa”. E’ quanto dichiara Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando le polemiche che hanno seguito la diffusione del Rapporto per l’occupazione, gli affari sociali e l’inclusione della Commissione Europea.
“Sicuramente l’Imu è riuscita nell’intento di far cassa, considerati i 24 miliardi raccolti – aggiunge Dona – ma purtroppo si è dimostrata un’imposta iniqua, portando come primo effetto l’allargamento della forbice sociale. Andrebbe modificato il sistema di applicazione della imposta, ma soprattutto la vera priorità è diventata l’aggiornamento dei valori catastali: non è possibile che chi ha una modesta abitazione in periferia, magari frutto del sacrificio dei genitori, paghi proporzionalmente più del possessore di una casa in pieno centro con il doppio del valore di mercato”. “Andrebbero riviste inoltre – conclude Massimiliano Dona – le esenzioni per gli immobili di alcuni enti a cominciare dalle fondazioni bancarie, gli enti religiosi con attività profit e le ambasciate, così consentendo di mettere da parte un considerevole tesoretto che scongiurerebbe lo spauracchio dell’ennesimo aumento dell’Iva previsto per il prossimo luglio”.


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)