Spetta a Roma il triste primato dell’Imu più alta, seguita da Torino. Secondo Il Sole 24 ore a spingere la Capitale in vetta alla classifica delle tasse sulla casa sono prima di tutto i valori della base imponibile, sensibilmente più alti rispetto alla media delle altre città. I calcoli sono condotti su un trilocale di categoria A2 e di classe media («abitazioni civili») in zona residenziale, non in centro: a Roma, secondo il Catasto, con i moltiplicatori Imu un immobile del genere vale 299mila euro, contro i 208mila di Milano e i 63mila scarsi di Cosenza e Reggio Calabria. La Giunta comunale, poi, ha aggiunto un tassello per consolidare il primato, alzando al 5 per mille l’aliquota che al livello base mantenuto da molte amministrazioni locali è al 4 per mille.“Auspichiamo investimenti strategici ed un generale miglioramento dei servizi” commenta Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori (UNC) spiegando che “se dovessero essere confermati i livelli di prelievo comunali ipotizzati ne deriverebbero drastici rincari sia per l’abitazione principale che per le case concesse in affitto, specialmente nelle grandi città come Roma, Torino, Bologna”.“Nel caso della Capitale – prosegue il Segretario generale – le nuove imposte sugli immobili si presenterebbero particolarmente onerose a fronte di valori della base imponibile già molto più alti in media rispetto alle altre città”.“Per questa ragione – conclude Dona – ci aspettiamo almeno che il maggior gettito nelle casse Comunali si traduca in un concreto miglioramento dei servizi offerti al cittadino”.


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