Guide turistiche in piazza contro Legge europea che ha istituito guida nazionale
Le guide turistiche protestano contro la Legge 97/2013 che ha istituito la guida nazionale, rinunciando così al diritto della corretta illustrazione del patrimonio culturale del nostro Paese, visto che è impossibile essere dotati di conoscenze così enciclopediche, tali da effettuare visite guidate su tutto il territorio nazionale.
A spiegare i motivi della protesta è Federagit Confesercenti: “Le guide turistiche abilitate in Italia scendono in piazza e protestano contro l’approvazione della Legge Europea 2013 che ha istituito la guida nazionale e che permette a soggetti provenienti dagli altri 27 Paesi Europei, privi di qualificazione accertata relativa al nostro patrimonio culturale, di effettuare visite guidate in tutta Italia. Si va incontro così ad un’inaccettabile perdita di occupazione, per migliaia di guide abilitate in Italia, si depaupera la nostra economia e si determina una riduzione di entrate fiscali e previdenziali”.
Con l’articolo 3 della legge 97/2013 si rinuncia al diritto della corretta illustrazione del patrimonio culturale del nostro Paese, uno dei più vasti e complessi del mondo. Risulta, infatti, impossibile essere dotati di conoscenze così enciclopediche, tali da effettuare visite guidate su tutto il territorio nazionale. La Direttiva Europea sui Servizi, ex Bolkestein, non si applica alle professioni. Pertanto l’Italia non distrugga, per il presente e nel futuro, le opportunità di lavoro per giovani e meno giovani nel campo della valorizzazione del proprio Patrimonio storico ed artistico e rivendichi in Europa la “specificità culturale italiana”.
Le guide turistiche abilitate chiedono al Governo un intervento urgente affinché si modifichi l’articolo di legge in esame, per riparare al gravissimo danno procurato ad un comparto che dovrebbe essere, al contrario, tenuto in grande considerazione dalle nostre Istituzioni. Occorre inoltre approvare, in tempi brevi, una legge organica sulla professione di guida turistica che fornisca alle Regioni criteri uniformi per l’esercizio della professione, che riconosca la specifica qualificazione di guida e, soprattutto, che non vada oltre ciò che richiede il diritto europeo.
Il sit-in di protesta si svolgerà domani, 6 marzo dalle ore 14 alle ore 17 a Roma di fronte al Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, in via del Collegio Romano”.