Il consumatore non paghi per le inefficienze della giustizia. A chiederlo è Pietro Giordano, segretario generale di Adiconsum, che così commenta la proposta del ministro Anna Maria Cancellieri diretta a smaltire l’arretrato dei processi pendenti e di accorciare i tempi dei ricorsi. Tra le disposizioni contenute nel ddl presentato dal Ministro è previsto che il giudice emetta solo il dispositivo della sentenza di primo grado, omettendo le motivazioni. Per conoscere queste ultime il consumatore dovrà pagare una parte del contributo unificato previsto per il grado successivo.
“Ciò significa che il consumatore per decidere se proseguire oppure no nel grado successivo di giudizio dovrà comunque pagare” aggiunge Giordano spiegando che “il ddl di riforma del processo civile comporterà un aggravio di spese per il consumatore che vuole riconosciuti i propri diritti e limiterà in maniera pesante l’accesso alla giustizia soprattutto delle fasce più deboli della popolazione, che di solito sono anche la parte più debole. ll risultato sarà che gli eventuali diritti del consumatore verranno calpestati e prevarranno solo le ragioni di chi potrà permettersi di proseguire nei successivi gradi di giudizio indipendentemente dal fatto se abbia ragione oppure no”.
Tutto questo – conclude Giordano – alleggerirà forse il carico dei tribunali, ma non permetterà certo ai consumatori di riconoscersi in uno Stato di diritto che li tutela.


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