sanità

Presente e futuro della sanità italiana. Al Forum PA in corso a Roma è stata presentata una ricerca che ha comparato i sistemi sanitari di 9 regioni italiane (Campania, Emilia Romagna, Lombardia, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto).  Tutte le regioni condividono tre convinzioni di fondo: la politica farmaceutica ha e deve avere un’importanza strategica in ambito regionale; l’appropriatezza prescrittiva è la priorità più gettonata; il ticket non genera appropriatezza mentre può semmai creare disparità e iniquità tra le diverse fasce della popolazione.
Dalla ricerca, presentata al convegno “La partnership anticrisi, le soluzioni della politica del farmaco per realizzare la sanità del futuro” da Federico Spandonaro del Ceis dell’ università di Tor Vergata, emerge anche un altro dato comune che riguarda il dominio dell’esperienza locale. In questo contesto il federalismo richiede un coordinamento a livello nazionale. Anche sullo stato dell’arte le opinioni degli intervistati convergono: i valori più elevati si registrano in Emilia Romagna, Lombardia e Toscana.
Tema sensibile e ad alta eterogeneità quello della collaborazione con gli stakeholder nell’implementazione delle politiche farmaceutiche. In Campania, ad esempio, le figure considerate più collaborative sembrano essere le associazioni scientifiche dei professionisti e i pazienti e le loro associazioni; pollice verso invece su medici, aziende farmaceutiche e accademici. In Emilia Romagna risulta appena sufficiente soltanto il livello di collaborazione come le associazioni dei pazienti e buono quello con i professionisti. Rapporti medio discreti con tutti nel Lazio mentre in Lombardia il livello di collaborazione più scarso e’ attribuito proprio ai pazienti. In Puglia il giudizio più critico e’ attribuito ai professionisti e le farmacie convenzionate; critiche con tutte e in particolare con le farmacie convenzionate anche la Sicilia e la Toscana. In Umbria i meno collaborativi sono pazienti, mondo accademico e aziende. Al contrario il Veneto definisce buoni solo i rapporti con professionisti e mondo accademico.
” Nulla di cui meravigliarsi” fa notare Spandonaro ” nella sanità gli interessi sono diversi ed e’ normale che ci sia contrapposizione di idea. Tuttavia per uscire dalla crisi l’unica via e’ la partnership”. Una partnership dimostrata nel corso del convegno dalla presenza di Vittorino Ferla di Cittadinanzattiva che ha ricordato l’attività dell’Associazione per la tutela dei pazienti. Ferla ha arricchito la discussione con il punto di vista dei pazienti e con le criticità che emergono dalla loro attività di monitoraggio: “Quel che ci assilla – ha detto Ferla – è la grande difficoltà di accesso ai farmaci che varia da regione a regione a volte inspiegabilmente”. Ma non solo. Il rappresentante di Cittadinanzattiva ha fatto anche notare che vi è una scarsa partecipazione dei cittadini a sfere della vita, come quella sanitaria, che maggiormente gli interessano.
di Valentina Corvino


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