Farmaci, tentativo di attacco alle norme di liberalizzazione
La legge sulle liberalizzazioni, in particolare la parte sui farmaci, è sotto attacco a meno di un mese dalla sua entrata in vigore: alcuni Senatori del Pdl capitanati da D’Ambrosio Lettieri stanno provando a rimettere in discussione le norme vigenti sulla liberalizzazione nella distribuzione dei farmaci, presentando una decina di emendamenti al decreto-legge sulle commissioni bancarie.
E quanto dichiara in una nota Antonio Lirosi – Responsabile Consumatori e commercio del Pd. “Non è accettabile il tentativo di depotenziare le liberalizzazioni su spinta delle solite lobbies – in questo caso con la reintroduzione della pianta organica e delle distanze minime per le farmacie – dopo un complesso e faticoso accordo politico raggiunto al Senato che, con il voto favorevole di tutti i gruppi che sostengono il Governo, ha consentito di guadagnare credibilità internazionale licenziando un provvedimento di legge di apertura dei mercati contenente norme più efficaci e incisive rispetto al testo originario”.
Lirosi avverte: “Non sono ammissibili marce indietro ed è grave la sola presentazione di emendamenti su materie aggiuntive rispetto al provvedimento in esame (decreto-legge n. 29) che riguarda soltanto il tema delle commissioni bancarie. E’ auspicabile pertanto che nel pieno rispetto dei vincoli sull’ammissibilità degli emendamenti – ribaditi recentemente anche dal Presidente della repubblica – il Presidente della X Commissione si orienti subito per l’inammissibilità degli emendamenti aggiuntivi per estraneità di materia. Sarebbe poi grave – conclude Lirosi -se emendamenti in materia di farmacie venissero presentati addirittura dal Governo al decreto n. 29 come riportano alcuni siti specializzati nel settore. L’inammissibilità non può valere solo e sempre per gli esodati e non per alcune categorie professionali”.
L’invito a ritenere inammissibili gli emendamenti arriva anche dal coordinamento nazionale delle Parafarmacie: “Se il tentativo di Federfarma e dei politici ad essa collegati di utilizzare il decreto sulle commissioni bancarie come cavallo di troia per inserire gli emendamenti riguardanti la farmacia andasse a buon fine, ci troveremmo di fronte ad un colpo di mano inaccettabile che stravolgerebbe il già difficile compromesso raggiunto in Senato con la conversione del decreto liberalizzazioni”. Il coordinamento nazionale delle Parafarmacie ricorda a Federfarma di essere disponibile al confronto “su una rivisitazione dell’articolo 11, con la finalità di progettare una soluzione in grado di dare credibilità e stabilità al settore, nell’interesse del farmacista, della farmacia, della parafarmacia e degli stessi cittadini”.
cosa ci si può aspettare dal presidente dei farmacisti di bari. ma io mi domando percè le licenze delle farmacie possono essere lasciate in eredità o vendute. secondo me una volta che il titolare accede al giusto pensionamento la licenza deve essere rimessa a bando e non passata a figli, nipoti ecc.. se la licenza è della regione, deve tornare alla regione.
e al pensionamento del direttore, la licenza del supermercato torni alla regione
SE LE FARMACIE VOGLIONO MANTENERE I LORO PRIVILEGI DEVONO OBBLIGATORIAMENTE RINUNCIARE ALLA VNDITA DI TUTTO IL RESTO CHE NON SONO FARMACI.OGGI QUANDO SI ENTRA IN FARMACIA SEMBRA DI ENTRARE IN UN SUPERMERCATO C’è DI TUTTO:SCARPE,PROFUMERIA,ERBORISTERIA,OMEOPATIA,PANNOLINI,GIOCATTOLI E SIMILI CI MANCA SOLO LA MORTADELLA ED IL FORMAGGIO(ANCHE IL CIBO è UNA TERPIA INVASIVA NO?)ALLORA FORZA FARMACISTI METTETE UN’AFFETTATRICE IN FARMACIA E SAREMO TUTTI CONTENTI.”MA FATEMI IL PIACERE! ANDATE A ZAPPARE
forse claudio è un titolare di farmacia. le licenze di farmacie, taxi come l’alloggio di edilizia popolare sono messi a bando di concorso. solo in questi casi, bandi pubblici, devono ritornare all’ente che li ha banditi per rimetterli a gara. è amorale sentir dire che le licenze dei taxi, ad esempio, valgono 100.000 euro o 1.000.000 quelle delle farmacie, così come la compravendita degli alloggi erp. il supermercato chiede una licenza e non partecipa ad una gara pubblica.
Antonio hai perfettamente ragione , anch’io la penso cosi’ !!! Ritengo , inoltre , che il concorso straordinario andrebbe fatto per titoli ed esami e che l’associazione fosse riservata anche agli over 40!!!!!!