Farmaci: AssoGenerici mette online “Il salvadanaio della salute”
“Se avessi scelto il generico oggi quanto avrei risparmiato?”: la riposta a quello che viene definito “prezzo della diffidenza” nella scelta fra farmaco di marca ed equivalente sta nel “Il salvadanaio della salute”, il widget messo online da AssoGenerici che giorno per giorno riporta quanto hanno speso i cittadini per comprare il farmaco di marca anziché l’equivalente rimborsato dal Servizio sanitario. Questa scelta, affermano dalle sigla, vuole richiamare l’attenzione “su una tendenza che non è a lungo sostenibile in Italia, dove si hanno basse retribuzioni e pensioni e un elevatissimo livello di tassazione”.
L’applicazione, da metà febbraio online sul sito di AssoGenerici, calcola quotidianamente quanto spendono i cittadini italiani per coprire la differenza di prezzo tra l’equivalente e il farmaco di marca: si scopre, afferma l’associazione, che nel 2013 dalle tasche dei cittadini sono usciti oltre 850 milioni di euro, e che dall’inizio dell’anno a metà febbraio la tendenza si mantiene. “Insomma, ogni giorno in media si spendono 2,3 milioni di euro sottratti ad altri bisogni sanitari e non solo”. Il dato pubblicato dal Salvadanaio si riferisce alla differenza che il cittadino paga scegliendo il farmaco di marca al posto del farmaco generico sui farmaci di fascia A rimborsati dal SSN. Ad oggi, il risparmio potenziale dal 1° febbraio è ad esempio stimato in oltre 49 milioni di euro in tutta Italia.
“La nostra iniziativa di mettere online il contatore della spesa sostenuta dai cittadini per la differenza di prezzo tra generico e farmaco di marca nasce dalla constatazione, unanimemente condivisa all’interno della nostra associazione, che gli ultimi dati Osmed sulla spesa farmaceutica privata confermano una tendenza molto preoccupante che era giusto richiamare davanti all’opinione pubblica in modo rigoroso quanto immediato e facilmente comprensibile. E non a caso, dopo la pubblicazione del “salvadanaio”, la media degli accessi al sito di AssoGenerici è triplicata” dice Enrique Häusermann, presidente di AssoGenerici.
“Limitandoci ai medicinali di Fascia A, la compartecipazione dei cittadini è ulteriormente aumentata del 2,1% rispetto al 2012, e una quota rilevante è rappresentata proprio dal mancato ricorso al generico da parte del paziente anche nei casi in cui il medico, in scienza e coscienza, ha ritenuto che non vi fossero ragioni per impedire un’eventuale sostituzione”. In questo senso si può parlare di una diffidenza del pubblico che è antiscientifica e, aggiunge il presidente AssoGenerici, “ringraziamo il segretario nazionale della FIMMG, Giacomo Milillo, per aver prontamente ribadito che da parte dei medici di medicina generale non esiste alcuna diffidenza nei confronti dei medicinali equivalenti”.