L’Antitrust ha inflitto alla società Eucomdat Company Data GmbH una multa di 200.000 euro per pubblicità ingannevole. La società, con sede in Austria, gestisce una banca dati online denominata “Registro centrale europeo per la registrazione e la pubblicazione di numeri di partita IVA”, accessibile tramite il sito www.vat-identification.eu. La società ha inviato alle aziende un modulo di richiesta di iscrizione al registro, con contenuti grafici e termini ingannevoli, nascondendo di fatto il pagamento di 760 euro per l’attivazione del servizio (rinnovabile ogni 12 mesi).
Da novembre 2014 alcune imprese con sede in Italia hanno segnalato all’Antitrust di aver ricevuto a mezzo posta, da parte di Eucomdat, un modulo volto a sollecitare la registrazione e pubblicazione del proprio numero di Partita IVA all’interno di un registro telematico presente sul sito www.vat-identification.eu. Il messaggio pubblicitario contenuto si caratterizza per la presenza di termini evocativi di pubblici registri tenuti presso enti governativi di carattere sovranazionale e l’apposizione di un logo recante la raffigurazione delle stelle inserite all’interno della bandiera ufficiale dell’Unione Europea.
Il modulo reca anche una sezione in cui sono inseriti dei campi di testo, alcuni dei quali precompilati con i dati aziendali dei destinatari della comunicazione, altri invece da compilare ad opera delle imprese contattate per confermare o correggere i dati preinseriti dal professionista. Le imprese contattate sono poi invitate a sottoscrivere il modulo e a inviarlo, tramite fax, al numero indicato dal professionista, nel breve termine concesso (in media una settimana). Con caratteri ridotti viene anche indicato che il costo della registrazione, valida per 12 mesi e automaticamente rinnovabile alla scadenza salvo esplicita disdetta, è pari a 760 euro.
I dati relativi al professionista, invece, risultano marginalizzati e riportati in caratteri di dimensioni molto più ridotte rispetto al resto delle informazioni contenute nel messaggio pubblicitario. Dal punto di vista contenutistico, inoltre, tra le informazioni di cui si compone il messaggio pubblicitario vi è anche un esplicito riferimento alla normativa comunitaria relativa alle procedure di fatturazione (Direttiva 2010/45/UE), accompagnato dall’affermazione che gli Stati membri avrebbero dovuta trasporla entro il 1° gennaio 2013. Tale quadro informativo è completato dall’indicazione che sul sito Internet del professionista sarebbe stata istituita una banca dati online per la semplificazione della procedura di fatturazione e del processo di compensazione.


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