Energia, Federconsumatori: vessazioni nel mercato del gas
Bollette complicate, errori di fatturazione, importi inverosimili: nel settore dell’energia i problemi non si contano più e il gas non fa eccezione. Federconsumatori torna a sollevare il problema puntando il dito contro il comportamento dei venditori nel mercato del gas. Sostiene l’associazione: “Le disfunzioni, i comportamenti illegali, le condizioni di fornitura nascoste, prezzi da rebus, il rapporto con il distributore ridotto a mera funzione di passacarte sono alcune delle vessazioni riservate dai venditori di metano ai malcapitati che accettano le loro offerte. A questa gara per la conquista dell’ambito titolo di “peggior Venditore dell’anno” partecipano piccole e grandi imprese – prosegue Federconsumatori – e tra questa in buona posizione per il successo è senza dubbio Eni – Gas&Power”.
Federconsumatori contesta all’azienda di non dare risposta ai reclami dei clienti, di non risolvere il problema delle mancate letture dei contatori del gas, di non accreditare per tempo l’indennizzo automatico previsto. “La “singolarità” del comportamento di Eni – denuncia Federconsumatori – è completata dal non corredare tale documentazione con l’accredito al cliente dell’indennizzo automatico di 20 euro, previsto per i clienti domestici motivando l’omesso accredito perché il distributore (che nel 90 % è l’Italgas cioè una società controllata da Eni S.p.a.) non ha, a sua volta, rimesso l’importo. Con la sentenza del 5 Aprile il TAR della Lombardia ha giudicato legittimo e proporzionale l’indennizzo automatico di 20 euro e il dovere del venditore di versarlo a favore del cliente finale anche se la disfunzione è responsabilità del distributore. Perciò chiediamo ad Eni di comunicare pubblicamente ai propri clienti che ne hanno diritto le date in cui provvederà all’accredito dell’indennizzo con l’importo maggiorato”.
l’unica soluzione a queste “disattenzioni” , prepotenze e “furti” nei confronti dei consumatori, sarebbe la sospensione o il ritiro delle licenze nei casi di ripetizione del dolo, estesa all’incriminazione dei dirigenti responsabili. Scommettiamo che le presidenze degli enti preposti non sarebbero più così appetite dai politici, e che le procedure sarebbero accortamente vagliate in anticipo dal punto di vista legale?