Dall’annuncio fatto dall’allora Presidente Isvp, Giancarlo Giannini, sono passati circa quattro anni. Lo scenario disegnato nel gennaio 2012 dal Decreto liberalizzazioni (Dl 1/2012) e ora reso più vicino col varo della norma attuativa pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 3 ottobre scorso, se paragonato ai tempi medi della politica, si è realizzato un miracolo, ma questo miracolo basterà a ridimensionare e sconfiggere la cattiva abitudine di molti automobilisti che ricorrono a sistemi non ortodossi per evitare il pagamento della polizza RC Auto?
Questo è un fenomeno che in Italia conta oltre 4 milioni di estimatori, 4 milioni di veicoli che si sottraggono all’obbligo di dotarsi di una polizza RC Auto e circolano più o meno liberamente sulle strade italiane conservando tutti gli elementi di rischio tipici del profilo di chi guida. Dire che questo fenomeno procuri un danno alla società è veramente dire poco: pensiamo a quanti automobilisti fuggono dopo aver provocato un incidente per sottrarsi ad una multa faraonica ed al sequestro del veicolo.
Spesso lasciano sulla strada feriti che restano senza soccorso perdendo così minuti preziosi quando non ore, con le conseguenze che tutti possiamo immaginare. Questo metodo di risparmio individuale pesa sulle tariffe di tutti gli assicurati onesti ormai quasi per il 10% della tariffa pagata: già questo dovrebbe bastare per incentivare le segnalazioni quando si è a conoscenza di un fatto di questa natura, ma il cittadino medio italiano sappiamo purtroppo bene che preferisce fin troppo spesso di “non” farsi i fatti propri.
Quindi l’unico sistema che potrebbe funzionare è proprio quello di rendere elettronicamente evidente il veicolo che circola non assicurato. Da domani, 18 ottobre, inizia un lento ma progressivo processo che entro 2 anni porterà tutti a togliere un tagliando cartaceo e mettere un microchip. Riusciremo ad eliminare gli oltre 4 milioni di cittadini che non pagano la RC Auto? Finalmente si ridurranno le tariffe per tutti?
Come al solito dobbiamo ricorrere a norme invadenti per pretendere un fatto di assoluta normalità. Eppure resteranno aree di inefficenza della norma che sembrano sfuggire al legislatore. Si è immediatamente scatenata la creatività tipicamente italiana nella gara tesa ad aggirare la legge prima ancora che questa sia del tutto operante. Mi riferisco all’incredibile incremento di supercar circolanti con targa rumena. Immigrati? Neanche per sogno, solo furbi compaesani che, utilizzando altre norme, ora possono non pagare il bollo, le multe, evitare le riduzioni di punti sulla patente, sottrarsi al redditometro, ed avere una rc auto al 25% del costo italiano, davvero un bel guadagno.
Vogliamo poi parlare di chi, non avendo la disponibilità di acquistare o noleggiare una supercar all’estero sta riesumando veicoli da rottamazione e della RC Auto se ne infischia o ne fa strumento di ammortizzazione sociale. Una pratica diffusissima a sud e nelle aree rurali dove non esistono ztl o tutor ed, è davvero purtroppo raro essere fermati per un controllo. In fondo che cosa si rischia? Il sequestro di un rudere pagato 200 euro al massimo, pazienza, se ne troverà un altro. Ci sono quelli che circolano senza copertura di default, considerando che saranno intercettati solo da sistemi elettronici a distanza avranno tutto il tempo per presentarsi alla verifica con una copertura nuova di zecca e potranno beneficiare di sanzioni ridotte.
Insomma la smaterializzazione del contrassegno assicurativo è un passo in più che comporta oneri aggiuntivi alle imprese di assicurazione, oneri che troveremo puntualmente come voce di aumento tariffario tutti. Certamente non è la soluzione finale al caro RC Auto.e neanche alla copertura assicurativa completa del parco veicoli circolanti. Abbiamo bisogno di interventi definitivi troppe volte annunciati ed ancor di più, snaturati da mediazioni  ed “accomodamenti”, se vogliamo davvero giungere alla soluzione di quello che è un caso unico in Europa. Due su tutti mi vengono in mente quasi di getto. Il primo, rinforzare ed adeguare alle effettive necessità della circolazione le pattuglie della polizia stradale, solo il controllo diretto e non sporadico può portare a combattere il fenomeno della furbizia di alcuni italiani e non, solo l’intervento dell’operatore specializzato può essere non di repressione ma di guida nella crescita sociale di questo sempre più malridotto Paese. Il secondo, invece di costringere le imprese di assicurazione di modificare radicalmente tutti i loro sistemi di distribuzione, stampa, contatto, software, ardware necessari  dotare tutti di microchip, ovviamente spendendo cifre da capogiro che saranno puntualmente riportate in tariffa e fatte pagare all’utenza, non sarebbe stato più semplice andare verso l’anticipazione dell’istallazione delle scatole nere sui veicoli di nuova immatricolazione e sui veicoli soggetti a passaggio di proprietà nell’anno? Visto che l’istallazione obbligatoria di questi strumenti che possono essere considerati dei veri ausili anche di emergenza e salvataggio è ormai alle porte, e visto che la loro istallazione comporta risparmi per i consumatori, non si poteva fare una unica operazione che avrebbe anche risolto una miriade di altri problemi forse scontentando solo qualcuno, quello che venderà tanti bei microchip, ecco lui si che dalla norma ne esce con risparmi certi e profitti assicurati.
di Konsumer Italia


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1 thought on “Editoriale. “Smaterializzazione tagliando RcAuto, tutto risolto?” Di Konsumer Italia

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