Sull’ecotassa, il Governo fa una piccola marcia indietro: resta ma solo per le auto di lusso e i Suv. Ci sarà inoltre un incentivo fino a 6.000 euro per chi acquista una nuova auto a basse emissioni, ibride o elettriche, con l’impegno di aumentare anche la presenza di colonnine per la ricarica, necessarie per la diffusione di questo tipo di vetture. Contrarie alla formula del Bonus-malus si dichiarano i produttori di auto e i concessionari. 

La nuova tassa ricorda il superbollo, non ha effetti sulla riduzione dell’inquinamento, crea un ammanco nel bilancio dello Stato e impatterà sull’occupazione del Paese”, affermano Anfia, Federauto e Unrae, che chiedono al governo “di eliminare dalla manovra di bilancio di ogni ulteriore gravame fiscale a carico degli automobilisti” e di rinviare tutto al 2020. Le associazioni delle case automobilistiche sostengono che con queste misure, le entrate dello Stato, che per i veicoli venduti nel 2017 erano state di 9,4 miliardi (Iva e Ipt), potrebbero scendere anziché salire (Fonte: Ansa.it).

Nella stesura approvata alla Camera le misure di bonus e malus si coprono a vicenda, con incassi della tassa stimati in 300 milioni di euro nel 2019 (e di poco superiori negli anni successivi) da destinare agli incentivi per elettriche, ibride o poco inquinanti. 

Ancora una volta gli automobilisti italiani sono utilizzati come “bancomat” dai governi di turno, per reperire risorse finanziarie attraverso tasse e stangatine varie”, afferma il Codacons che critica la misura.

“Di Maio smentisce se stesso e racconta bugie agli italiani”, afferma il presidente Carlo Rienzi. “Solo pochi giorni fa lo stesso Vicepremier aveva dichiarato “Non ci sarà nessuna tassa sull’auto delle famiglie degli italiani, né nuove né in uso. Sarà solo un ecobonus sulle auto elettriche”. Ora si assiste ad un nuovo dietrofront e all’introduzione di una vera e propria tassa a carico degli automobilisti, che vengono usati dal Governo come sportelli “bancomat” per prelevare denaro”.

“Non si capisce perché per incentivare le auto elettriche occorra stangare gli italiani che decidono di acquistare altre tipologie di auto, e sembra proprio che sull’ecotassa il Governo navighi a vista con continui cambi di rotta”, conclude Rienzi.


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