“Un’altra tassa è possibile”. E’ il messaggio che è emerso dal dibattito sulla sigaretta elettronica che si è svolto oggi presso la Sala del Cenacolo del Complesso della Camera dei Deputati, organizzato da Anafe-Confindustria e Fiesel-Confesercenti (le due principali associazioni di categoria che riuniscono i produttori e gli esercenti di sigarette e liquidi per sigarette elettroniche). Per la prima volta Governo, Parlamento, Istituzioni e Associazioni di categoria hanno dialogato sul futuro della sigaretta elettronica in Italia.
Per l’Istituto Superiore di Sanità, ha partecipato la direttrice Roberta Pacifici che, nel confermare la minore tossicità delle sigarette elettroniche data l’assenza della combustione del tabacco, ha ribadito l’importanza di una regolamentazione e di certezze sugli effetti per la salute delle sigarette elettroniche nel lungo periodo.
Diversi politici si sono espressi sulla nuova tassazione. L’on. Fabio Lavagno (SEL) ha affermato che il legislatore, nell’elaborare la tassazione al 58,5% sulle sigarette elettroniche, non ha fatto audizioni con tutte le parti coinvolte, non ha acquisito le informazioni necessarie per conoscere il mercato di cui stava andando ad occuparsi e, in questo, ha fatto un errore, perseguendo il solo obiettivo di “fare cassa”.
L’On. Aris Prodani (Movimento 5 Stelle) ha posto l’accento sul fatto che se l’interesse primario fosse stato la salute dei cittadini “la sigaretta elettronica non avrebbe dovuto subire nessuna tassazione, ma al contrario il Governo avrebbe dovuto sostenere il settore” che ha portato sul mercato un prodotto meno dannoso e che ha creato posti di lavoro e nuove opportunità anche di esportazione.
Infine, l’On. Ignazio Abrignani (Vicepresidente X Commissione Attività Produttive, PDL) ha ricordato il suo impegno volto a sostenere il settore delle sigarette elettroniche presentando un progetto di legge che da un lato regolamenta il settore, e dall’atro gli permette di continuare a crescere e investire, in un momento in cui il nostro Paese ha un grande bisogno di fare impresa.
Per il settore delle sigarette elettroniche sono intervenuti i Presidenti delle due associazioni, Massimiliano Mancini per Anafe-Confindustria e Massimiliano Federici per Fiesel-Confesercenti. Per Massimiliano Mancini, presidente di Anafe-Confindustria “il settore della sigaretta elettronica ha bisogno di una regolamentazione a 360 gradi, che parta da una corretta definizione del prodotto e che regolamenti l’intera filiera produttiva e distributiva, passando per una tassazione equilibrata che non distrugga un settore estremamente vitale e nel quale l’Italia è leader europeo e secondo al mondo per capacità produttiva e distributiva”.  Per Massimiliano Federici, presidente di Fiesel-Confesercenti “le conseguenze di una normativa che colpisce numerosi giovani imprenditori, oltre a produrre conseguenze dirette ed immediate sull’occupazione, minerà le certezze di una generazione di giovani che avrà imparato e terrà a memoria una dura lezione: in Italia non vale la pena mettersi in gioco e fare impresa nonostante si seguano le regole”.
Alla fine del dibattito sono state quindi messe in risalto le criticità di una norma approvata in emergenza l’estate scorsa senza un reale confronto tra le parti coinvolte, suscitando grandi difficoltà di interpretazione e di attuazione, con inevitabili ripercussioni sull’intera filiera. Il confronto di oggi ha portato alla luce diverse proposte costruttive che si pensa possano essere accolte positivamente anche da Governo e Parlamento.


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

2 thoughts on “E-cig, dibattito su regolamentazione: un’altra tassa è possibile

  1. finalmente si inizia a parlare di una corretta regolamentazione sulla sigaretta elettronica visto che è un prodotto che porta benefici sia sulla salute che alla tasca dei fumatori.Inoltre sta creando nuovi posti di lavoro sia per i tanti negozi aperti in italia che per la nuova esportazione dei liquidi prodotti dalle case farmaceutiche italiane,definiti i migliori liquidi sul mercato.

  2. Ma quanto ci hanno messo a decidere?E intanto hanno fatto chiudere un bel po di negozi e messo per strada molte persone disoccupate. Grazie Governo corrotto.

Parliamone ;-)

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: